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Il pianeta azzurro

Post n°4 pubblicato il 10 Febbraio 2012 da fenice1963

il pianeta azzurro    

La Terra apparve di un bel colore azzurro sfumato ai primi astronauti che ebbero la fortuna di vederla da lontano al di fuori dell'atmosfera.

Questo bellissimo colore, dovuto alla presenza dell'atmosfera e degli oceani, rende unico il nostro pianeta nel Sistema Solare.

I primi astronauti riuscirono inoltre a fotografare la sfera terrestre dimostrando così finalmente in modo definitivo, con l'osservazione diretta, che la Terra è sferica.

Oggi gli scienziati definiscono la sua forma come quella di un solido ideale: il geoide.

L'immagine del pianeta Terra è fantasmagorica

Vista dall'alto, casa nostra è bellissima: soffusa di azzurro, con i continenti disegnati in bruno rossiccio; talora avvolta dai bianchi vapori delle nuvole si staglia contro il fondo nero del cielo. 

Si riconosce immediatamente un'asimmetria nella distribuzione dei continenti (concentrati principalmente nell'emisfero nord) e delle acque.

Avvicinandosi, sia le terre che i mari rivelano i mille dettagli che denunciano l'attività del pianeta: gli edifici dei vulcani, le catene montuose, i fiumi, il cammino delle correnti marine ci mostrano un mondo che è vivo, che è in continua evoluzione.

Sotto di noi ruota il pianeta: ai due estremi opposti, luminosissime, le calotte polari ci indicano presenza eterna di ghiacci alle alte latitudini, con temperature quindi così basse da impedire, anche nelle condizioni migliori di insolazione, il fondersi dello strato ghiacciato.

Le nubi disegnano complicati arabeschi... Con la loro forma e distribuzione spaziale ci hanno mostrato la presenza di un complesso sistema generale di circolazione delle masse d'aria in tutta l'atmosfera del pianeta Terra, con la loro composizione (masse di vapore d'acqua) ci indicano l'attuarsi continuo di un ciclo fra atmosfera ed idrosfera governato dalle leggi della termodinamica. Fra masse d'aria e d'acqua c'è uno scambio continuo, che dà luogo al regime delle precipitazioni, che a loro volta sono all'origine delle cosiddette acque interne (fiumi e laghi).




                                           

Un mondo d'acqua


Ciò che rende unica la Terra è l'abbondanza di acqua, in oceani, laghi, atmosfera e calotte polari.

La presenza di acqua sulla superficie è stato un fattore chiave nello sviluppo della vita sulla Terra.

La Terra ha un intenso campo magnetico, che si pensa venga prodotto da moti vorticosi del suo nucleo esterno liquido.

Nello strato più basso dell'atmosfera, la troposfera, avvengono continue variazioni di temperatura, flussi d'aria (venti), umidità e precipitazioni, conosciute come tempo atmosferico. La causa principale delle variazioni del tempo è legata al maggiore assorbimento di calore del Sole all'equatore rispetto ai poli. Questo provoca variazioni nella pressione atmosferica, che creano i sistemi di venti. I venti guidano le correnti oceaniche e causano la circolazione sulla superficie del pianeta di grandi masse d'aria e differenti temperature e umidità.

 

 

 

 



Terre emerse e superfici marine

La superficie del nostro pianeta è formata da grandi distese di acqua e da terre emerse: oceani e mari,continenti e isole.

L'acqua occupa il 70% della crosta terrestre, lasciando alla terra solo il 30%. In effetti, se si guardano le foto scattate dai satelliti, la sfera terrestre apparirà prevalentemente di colore blu.



"La Terra hai messo al suo posto

e l'hai avvolta nelle acque come in un manto."

(dal salmo 104)




Le terre emerse sembrano pezzi di un rompicapo a mosaico: i contorni di quasi tutti i continenti si adattano molto bene gli uni agli altri.

Partendo da questa osservazione si è sviluppata la teoria della "deriva dei continenti": si è supposto che la crosta terrestre, nel suo complesso, sia suddivisa in zolle di maggiore o minore estensione che partecipano ad un moto generato dai movimenti convettivi dei materiali che si trovano ad una profondità di alcune centinaia di chilometri.




Le ampie distese marine costituiscono un mondo sommerso davvero affascinante e estremamente importante per l'uomo. Come accade per le terre emerse, il paesaggio marino presenta al suo interno situazioni assai differenti: per fare un esempio, ci sono mari con fondali sabbiosi e altri con vere e proprie catene montuose sommerse.

La maggior parte degli organismi viventi nel mare si trova nei primi 100 metri di profondità, ossia fin dove può arrivare la luce del Sole.

All'origine dell'equilibrio della vita marina stanno, come avviene anche sulla terra, le piante e, più precisamente, il fitoplancton, organismi vegetali piccolissimi che compiono la fotosintesi clorofilliana, con cui producono ossigeno. Queste utilissime "piantine" sono alla base della catena alimentare del mare.


Le distese marine sono sempre in movimento a causa delle correnti e delle maree.

Il mare si muove continuamente, ma non sempre i suoi movimenti sono visibili. Sotto la sua superficie, infatti, è percorso dalle correnti marine, che muovono ampi flussi d'acqua anche a grande profondità.  Più visibili sono invece le onde, che il vento produce sulla superficie del mare. L'onda è una porzione d'acqua che il vento, trasmettendogli la propria energia, muove in una specie di altalena dall'alto verso il basso. In prossimità delle coste, le onde urtano contro la riva, traendo da questo movimento una spinta di ritorno, che va a scontrarsi con l'onda successiva in arrivo: è questo il fenomeno della risacca. 



I segreti del mare


La Grande Barriera Corallina è uno degli spettacoli più affascinanti al mondo. Si estende lungo la costa nord-orientale dell'Australia; è larga circa 170 metri e lunga 2100 chilometri. la Barriera è costituita dagli scheletri di piccolissimi organismi marini, coralli e madrepore, che vivono in estese colonie. Formatasi in un periodo lunghissimo di tempo, è abitata da una ricchissima fauna.




Curiosità del mare


Mediamente la profondità del mare è di 3700 metri; naturalmente vi sono zone anche più profonde, ma neppure nella parte più oscura degli abissi mancano forme di vita. Un esempio delle strategie di adattamento può essere dato dalla rana pescatrice, capace di emettere una sorta di luce per attirare i pesci di cui si nutre.





Il racconto di una naufraga


Ero approdata su quel lembo di terra, esausta. Nelle orecchie, nella bocca, nelle narici era entrato l'oceano. Mi lasciai andare senza più forze sulla spiaggia baciata dal sole. Il vestito ridotto a brandelli, la pelle a brandelli, la mia vita a brandelli... Avevo i polmoni pieni d'acqua e ora, col viso affondato nella sabbia, ingoiavo polvere nello sforzo estremo di rigenerarmi. Nel giro di pochi attimi, a me la decisione se vivere o morire.

Come era dolce il pensiero di lasciarsi finalmente andare fra le braccia della morte!

Tuttavia il mio corpo continuava ad avere singulti di vita. Singhiozzava il mio corpo, in bilico tra la vita e la morte.

Naufraga.

Finalmente riuscii a sollevare il viso dalla sabbia e a volgere, per un attimo, lo sguardo verso il mare che mi aveva, prima inghiottita, e poi ributtata in una delle sue sponde. Richiusi gli occhi su di esso, ma l'immagine ormai era già entrata. Inchiostro blu cobalto. Avevo scritto l'ultimo pezzo della mia storia dentro di esso, come se fossi ritornata in un ventre materno sovrabbondante di liquido amniotico. E lì la mia storia volgeva al termine. Sotto le palpebre chiuse, il sole ostinato continuava a  infastidirmi.

Lasciami andare, gli avrei detto se avessi avuto la forza di pronunciare queste due semplici parole. "Lasciami" e  "andare". Lì dove mi aveva portato il mare non era il luogo in cui sarei potuta rimanere. Solo una striscia sottile di terra, solo un lembo di spiaggia, solo una minuscola isola nell'infinito mare circostante. Un approdo e nient'altro, per chi, come me, aveva lottato contro le onde, più volte. Per chi, come me, nuotava controcorrente da una vita. Naufraga. Più mi identificavo e più riacquistavo le forze.

Che dolce pensiero era stato quello di abbandonarsi fra le braccia della consolatrice, della amabile, temuta Fine! E che avvincente pensiero quello di realizzare che la fine in qualche modo era giunta! Non c'era più nulla che mi appartenesse, nulla da difendere, nulla da sbandierare, nulla da combattere... Ero libera! Forse ancora in fin di vita, ma libera.

Il sole si faceva accecante, persino sotto le palpebre ostinatamente chiuse.

Il sole osava ancora brillare mentre io, povera misera creatura umana, avevo perso tutto. Anzi, brillava di più!  Ancora perdevo lembi di stoffa e pezzi di carne, ancora sanguinavo e sputavo l'oceano inghiottito. Ci eravamo inghiottiti a vicenda io e l'oceano, ma era stata una lotta impari: Lui, l'immenso sovrano che domina la terra, io una creatura marina, terrestre e alata. Una creatura che non è nè sirena e neppure angelo, approdata su un lembo di terra su cui si riversa il mare e vi si riflette il sole.

Sono quì, su questa striscia sottile di terra, il mio approdo.

Sono adesso, in questo respiro che è tornato.

Sono io, una naufraga.

Sono.



 

"Si può salvare il pianeta cominciando col salvare se stessi."

"Ritrovare l'azzurro dentro di noi può aiutarci a vivere in armonia con l'azzurrità del pianeta."

"Rendere cristallini i pensieri e limpide le azioni ci permette di navigare in acque azzurre, anche quando si scatena la bufera." 

                                                                   fenice

 

             

             UN PIANETA DI TUTTI

 

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Commenti al Post:
ventonomade
ventonomade il 11/02/12 alle 00:11 via WEB
Sei naufraga o no?
(Rispondi)
 
fenice1963
fenice1963 il 11/02/12 alle 00:21 via WEB
Sì, lo sono.
(Rispondi)
ventonomade
ventonomade il 12/02/12 alle 23:00 via WEB
E ti ricordi... quando nel vento ti sei persa?
(Rispondi)
 
fenice1963
fenice1963 il 13/02/12 alle 00:08 via WEB
Nel vento mi sono anche ritrovata
(Rispondi)
fabpat72
fabpat72 il 13/02/12 alle 22:27 via WEB
Buon San Valentino... e grazie per le visite .. ciaoo ^___^
(Rispondi)
 
fenice1963
fenice1963 il 14/02/12 alle 12:59 via WEB
Buon san Valentino anche a te e... prego per le visite!
(Rispondi)
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