nuvole

Donne


 Ieri pomeriggio esco trafelato dall’ufficio. Di solito non scappo via al rintoccare delle 18 ma impegni presi per la sera mi costringevano a fuggire via come un ladro.Mi incammino verso la mia destinazione quando mi trovo di fronte lei.Anna Lisa. (AL guarda caso…), una mia ex collega.. Ricordo ancora il giorno delle mie presentazioni in quell’ufficio.. la notai subito, era l’icona del mio tipo di donna.. divenne per cinque anni un desiderio mai sopito.Gli altri la chiamavano gambe di merlo per via delle sue magrissime gambe appunto… magre e forse non proprio perfette nel loro svilupparsi verso l’alto… ma a me erano sempre piaciute le gambe “nervose”… poi appunto il loro terminale era un sedere piccolo, sodo e armonioso… poco appariscente ma sublime, sempre a mio giudizio.Mora, capelli prima lunghi poi tagliati corti, occhi verdi, mani perfette, seno spettacolare persino troppo generoso su quel busto magro quasi ossuto…. Insomma, non avrebbe forse mai vinto un concorso da miss.. ma se c’è una cosa che a me fa impazzire sono le imperfezioni.. Le bambole perfette vanno bene per le vetrine dei negozi…  Insomma, cinque anni ad ammirarla e… ad evitarla accuratamente. Innanzitutto andava contro il mio principio del sesso fuori dall’ufficio. Al massimo posso capire la storia vera, quella che conduce ad una relazione che poi sfocia in una convivenza.. (ma subito seguita dalle dimissioni di uno dei due…) .. e lei era assolutamente contraria ad una relazione stabile… come d’altronde lo ero io non solo nei suoi confronti. Quindi era inevitabile la reciproca indifferenza… mai un contatto, mai una parola oltre quelle dettate dal nostro lavoro.. certo in pausa pranzo insieme ad altri colleghi si discuteva anche di donne e uomini… e lei era sempre molto decisa nell’affrontare l’argomento… “io gli uomini li uso…” era il suo motto. E io me ne stavo tranquillamente alla larga… Poi un giorno un mio collega che le ronzava intorno da le dimissioni, se ne va senza svuotare la cassettiera… passano le settimane e giust’appunto necessito di una ulteriore cassettiera… “prendi quella di C. la svuoti ed è tua..”… Tra le varie inutili carte con mia sorpresa vedo una lettera scritta su un pezzettino di carta.. inevitabile leggere quelle struggenti parole d’amore… enorme la mia sorpresa nel leggere la firma di quella lettera.. NO! Non potevo crederci.. lei, il mio idolo irraggiungibile… che si concedeva ad un essere a dir poco spregevole nei modi e nel fisico… il crollo dell’Unione Sovietica aveva fatto meno rumore!Quando andai via neanche passai a salutarla, era una collega come tutte le altre… nulla di più.  Ieri pomeriggio, sotto i portici…  me la vedo davanti, di corsa anche lei, jeans e maglietta nera… completamente fuori zona rispetto al nostro vecchio ufficio… mi vede (!), mi sorride (!!) si ferma (!!!) mi sorride ancora e mi chiama (!!!!)… “ciaooooo come stai???” e mi bacia (!!!!!!!) .. si certo, il classico saluto che noi siamo così generosi nel proporre (e che io normalmente sopporto poco), guancia a guancia, niente di più.. ma passare dall’indifferenza totale a quello… “bene.. che ci fai da queste parti…..” non termino la frase… che lei“scusa devo scappare sono di corsissima… ciaoooooo” e se ne va… già.. nel suo stile…