« Virabhadrasana II, il guerriero | Teoria e pratica » |
Un giorno Daksa celebrò un grande sacrificio, ma non invitò né sua figlia Sati, né suo marito Shiva. Sati sentendosi umiliata si gettò nel fuoco e morì. Quando Shiva venne a conoscenza dell'accaduto si irritò, strappò un capello dalle proprie ciocche arruffate e lo gettò nella polvere, da cui un eroe di nome Virabhadra si alzò attendendo gli ordini. Virabadhra e il suo esercito distrussero il sacrificio di Daksa e la decapitarono. Shiva addolorato per la morte di Sati si immerse nella meditazione: Sati rinacque come Uma conquistando il cuore di Shiva. L'asana è dedicato al potente eroe creato da Shiva, che lo trasse dai propri capelli. (da Teoria e pratica dello Yoga, B.K.S. Iyengar)
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