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Q.P.G.A.


1972, avevo tredici anni e Baglioni col suo piccolo grande amore era trasmesso ad ogni ora da ogni radio (era il periodo delle "radio libere", bastava un'antenna sul balcone e si trasformava il salotto in stazione radio), dalla radio nazionale (RAI) in versione censurata "... e la paura e la voglia di essere soli..." (nel testo originale era "nudi").A Natale ricevetti (veramente chiesi) l' album...mi sembrava davvero di ascoltare un film, i disegni sulla copertina che raccontavano la storia tipo fumetto, le musiche e le parole così toccanti la sensibilità di una ragazzina romantica e sognatrice!Per anni ho pianto, alla fine del disco...l'ho consumato; nei pomeriggi di solitudine in camera mia ho ascoltato, imparato a memoria (in seguito ho imparato perfino le interruzioni nel disco!), cantato e pianto su quel disco.Ora, siccome non c'è, quando hai qualche pensiero molesto che ti fà stare male, come ricreare una situazione di dolore...in questa settimana un po' "così", con un capodanno che sarebbe meglio cancellare proprio a piè pari...per farmi del male ulteriore ho visto in tv, da sola, "Q.P.G.A."  il film uscito più o meno un anno fa nelle sale....Premessa d'obbligo, Baglioni è stato poi la colonna sonora della mia esistenza; suo figlio ha un anno più della mia quindi anche le vicissitudini più o meno ci "avvicinavano" e ho sempre nutrito una sorta di ammirazione e venerazione per lui, artista e uomo.Vedere quel film è stato un terribile, nostalgico e crudele tuffo nel passato..le prime compagnie di amici, le feste in casa, la timidezza dei primi incontri...il primo bacio dopo settimane che ci si frequentava!Scenografia eccelsa, davvero; un' attenzione quasi maniacale per gli arredi delle case, l'abbigliamento, le acconciature e soprattutto lo spaccato di una realtà che davvero vista oggi appartiene al "secolo scorso"Ho pianto, ancora una volta sulla sigla finale, come allora piangevo sulle ultime note del disco.Forse, oggi, la tristezza è la cosapevolezza che quanto di buono eravamo si è perso, nelle corse sfrenate di ogni giorno, nel bruciare tutto subito, nell' avere anche l'inutile a scapito di ciò che vale davvero la pena.Per un paio d'ore sono tornata adolescente, col batticure del primo amore che, ha ragione Baglioni, "Non dura mai tutta la vita, ma la cambia per sempre",con ansia, aspettative e sogni...infranti nei titoli di coda.L'altra sera è bastato un tasto sul telecomando, per far cessare le lacrime, per contenere l'emozione...nella vita reale non esiste un pulsante simile, purtroppo.