NOI E LORO

ARMAGEDDON


  L’asteroide Apophis è stato scoperto nel 2004 dall’osservatorio Kitt P
eak in Arizona e la prima previsione è stata catastrofica: nel 2029 poteva scontrarsi con la Terra. Le successive valutazioni compiute al Jpl della Nasa e all’Università di Pisa dimostravano che le cose potevano per fortuna andare meglio. Nel 2029, 13 aprile, sarebbe passato vicinissimo alla Terra ad una distanza di 36.350 chilometri (circa dove ruotano i satelliti per telecomunicazioni in orbita geostazionaria intorno all’Equatore) mentre una certa probabilità di collisione era riportata nel successivo passaggio del 2036. Come scrive Giovanni Caprara sul Corriere della Sera, le probabilità restano comunque poche (una su 250mila), ma il nostro pianeta non è ancora considerato del tutto fuori pericolo anche perché le orbite degli asteroidi subiscono delle variazioni, soggette come sono agli influssi gravitazionali dei pianeti. Quindi la comunità spaziale internazionale si è data da fare per affrontare il problema ricordando la fantascientifica storia di «Armageddon». I progetti sono stati studiati negli Stati Uniti e in Europa, ma sono i russi quelli intenzionati più seriamente a procedere. E la nuova notizia lo dimostra. I russi hanno infatti nella loro memoria la caduta di una cometa o di un asteroide a Tunguska in Siberia nel 1908, che ha distrutto un’ampia regione non abitata. Apophis, che ha un diametro stimato di 350 metri e viaggia alla velocità di circa 30 chilometri al secondo, è in grado di sviluppare sulla Terra una potenza di 870 megatoni, cioè 65mila volte più grande di quella di Hiroshima. Il progetto russo prevede una sonda che si avvicinerà all’asteroide deviando la sua rotta e mettendo in salvo in pianeta. «È in gioco la vita delle persone – ha dichiarato Anatoly Perminov - . Non possiamo sederci ad aspettare con le mani in mano, dobbiamo costruire un sistema che ci permetta di evitare la collisione, anche se costerà milioni di dollari». L’idea dei russi è quella di coinvolgere anche altre nazioni nel loro progetto, proprio per trovare risorse finora poco disponibili.