UN ANGELO DI OBOE

La passione di Biagio...


Vicky Love. Il protagonista assoluto è l'amore. Il cantautore canta tutte le facce del diamante. Il suo pop figlio della tradizione musicale italiana, punta su arrangiamenti essenziali e sulla melodia. Un disco "fatto in casa", registrato nella sua abitazione a Bologna, con la batteria in un stanza e la chitarra nell'altra... Lascia stare è il primo singolo in rotazione radiofonica.Sono passati due anni dall'ultimo cd di Biagio Antonacci Convivendo parte2, che col precedente Convivendo parte1 (progetto discografico a puntate) ha venduto più di 1.200.000 copie e ha regalato al cantautore la prestigiosa statuetta ai World Music Awards 2005 come Best Male Selling Italian Artist.Ora Biagio Antonacci è tornato con Vicky Love, un album dedicato all’amore. Il titolo «si potrebbe tradurre in un nome di donna o ancora in "vittoria dell'amore", un concetto di speranza per un amore più istintivo, più epidermico ma anche più superficiale» come lui stesso dice. In quell'aggettivo epidermico, c'è molto dello stile intimista di Antonacci che ha voglia di raccontare le cronache sentimentali di amanti fotografandoli nella loro quotidianità. Le canzoni "non fanno delusi", sono lì a ritagliarsi un posto nel pop leggero italiano, a puntare sulla melodia. Antonacci torna a una batteria suonata, non campionata. Un disco immediato, asciutto. Sognami suonato dai Martirani Gipsy Swing con la voce femminile di Dafnè Lupi evoca atmosfere tzigane. Coccinella dura 6 minuti, con una coda molto lunga, di sola musica, stile anni 70.L'unica canzone non d'amore dell'album è  Giù le mani capo. In questo brano Antonacci ricorda il suo lavoro di geometra in una ditta e racconta il rapporto tra il dipendente che vuole dignità e il capo che non ha nessuna considerazione per lui, l'operaio che compra le cose a rate, che fatica a tirare avanti. È un Antonacci sociale quello che canta "ho capito che bisogna guadagnare per poter vivere e soffrire / nonostante tutto compro e pago dopo... ma per avere pago il doppio". La ghost track che si aggiunge agli undici brani della tracklist è Fotografia, una canzone scritta nel 1991 è mai pubblicata prima, un lento 3/4, un valzer accennato, parole sussurrate. Antonacci  firma il disco come autore delle canzoni (testi e musiche), come produttore artistico insieme a Steve De Maio e come arrangiatore in collaborazione sempre con De Maio e con Saverio Lanza. La produzione esecutiva è curata da Graziano Antonacci, manager e fratello dell'artista. L'album è stato interamente registrato nella casa di Bologna di Biagio Antonacci.