UN ANGELO DI OBOE

L'interpretazione musicale


Cosa vuol dire interpretare?Nel significato più stretto del termine potrebbe significare porsi tra l'oggetto e il soggetto e rendere comunicabile il primo al secondo. Secondo un concetto diffuso dell'estetica del tardo romanticismo, interpretare vuol dire ricreare. Il musicista parte dal suono per esprimere direttamente l'immagine della propria interiorità. Se la musica può essere considerata, come diceva Leibniz, "un esercizio aritmetico inconscio", dovrebbe pur esistere la possibilità di tradurre fonicamente e quindi di comunicare nella sua esattezza matematica questo esercizio. Sappiamo tuttavia che in pratica questo non risulta possibile e che, tra un'esecuzione musicale e la stessa ripetuta ad un'ora di distanza, qualcosa di differente è intervenuto, così d'altronde avviene per una poesia recitata o per un dramma rappresentato. Il compositore, come ogni artista, trasmette alla propria opera un'emozionalità soggettiva ed è questa che va decifrata nei segni; l'opera dell'esecutore è in un certo senso, un'opera d'interpretazione critica e in tal senso l'opera deve essere esecuzione oggettiva. La musica è il linguaggio più interiore e segreto dell'uomo, perciò è il più libero: un esecutore è tanto più perfetto quanto più sa decifrare questo segreto nei segni e oltre i segni, mettersi in comunicazione con esso e comunicarlo agli altri. Ha scritto Carnap: " l'arte è un mezzo di espressione perfettamente adeguato del sentimento della vita", inoltre : "la musica esprime il sentimento della vita con i mezzi più puri, giacchè è completamente libera da tutto ciò che è obiettivo".