Creato da: HPLoveCraft_E il 04/01/2012
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l'ultima casa 3

Post n°4 pubblicato il 07 Gennaio 2012 da HPLoveCraft_E

oltre il cancello l'erba era secca come vicino ai pozzi inquinati e fra l'erba stenta  si alzavano  mucchi di minerali, cristalli colorati che andavano dal bianco al violetto, la casa ora vicina era più decrepita e repulsiva che mai, le assi annerite, le finestre malconce e alcune sbarrate da assi  tranne un paio  vicino alla porta del patio, segno forse che l'uomo abitava solo quelle due stanze. Il tetto si ergeva conico e lugubre come un sinistro coperchio che mascherava orrori che era meglio non conoscere. Una fornace ardeva emanando mefitici e corrosivi sbuffi dal focolare  e un pennacchio pestilenziale dal comignolo:  la luce del sole ne veniva filtrata  fino a divenire giallognola in quello spazio che andava dal cancello alla ripida  collina sulla quale l'erba secca e gli alberi contorti e macilenti si alternavano alle sinistre e oscure caverne scavate nei secoli dai minatori. Il vecchio frattanto stava azionando un vaglio conico con il quale separava i suoi minerali e ruotava la lunga manovella con un piglio ed un'energia impensabili per quella corporatura scheletrica e l'età avanzata. Mi stupiva che il baccano infernale della macchina e l'assurda cantilena berciata dal vecchio non fossero mai udibili dal paese, ma era così. Ipnotizzato non potevo che seguire quella visione ma una sorda vibrazione tellurica interruppe il lavoro del vecchio. Ora c'era silenzio, ma un silenzio carico di minaccia. La Collina produceva misteriose vibrazioni  subsoniche e un verso agghiacciante rispose dalla parte sbarrata della casa.....   

 
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l'ultima casa

Post n°3 pubblicato il 06 Gennaio 2012 da HPLoveCraft_E

Casa Oscura

Così mi inoltrai per la strada che proseguiva oltre il paese guidato dall'oscura stella polare costituita del tetto nero, subito notai che la strada andava restringendosi e riempiendosi di sterpi fino a diventare un viottolo e gli alberi sempre più vicini andavano unendosi in alto togliendo la luce del sole, camminavo di buon passo e presto ebbi il fiatone come se invece della cinquantina di metri ne avessi percorso dieci volte tanto e mi fermai pensoso: se il tetto incombeva sul paese a quel punto avrei dovuto averlo già raggiunto, provai a ritrovarlo fra i folti rami che ora chiudevano la visuale e trovai fra il fogliame la nera sagoma del tetto a cono insopportabilmente vicina e quanto mai repellente tanto che schermai istintivamente la vista con il palmo della mano, ma quando riabbassai il braccio tutto era cambiato e la strada era larga come alla fine del paese Un vecchio dalla pelle scura e grinzosa e conciata come il cuoio antico mi fissava con occhi di fuoco, da un cancello di lance semi aperto fra le folte erbacce “che fai costà vattene ora “ Appariva decrepito eppure barba e capelli irsuti e apparivano corvine  e la sua pronuncia era lontanissima dalla nostra. Malgrado la ruvidezza e l'ostilità lasciò schiuso il cancello quel tanto che bastava a passare per un ragazzino smilzo come me, un deliberato invito ad entrare ed io non attesi altro...

 

 
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l'ultima casa

Post n°2 pubblicato il 05 Gennaio 2012 da HPLoveCraft_E

da piccolo in città arrivò il tifo, così mi mandarono in un piccolo paese fra strane colline piene di miniere abbandonate, ci sia arrivava con una carro a cavalli. Era un paese antico e decaduto con strane case dal tetto a punta. Non mi piaceva stare li volevo andare tornare al più presto, ero ospite di una donna  brusca e scostante. 
Non c'erano  bambini nel paese, non avevo nessuno per giocare e così giravo. La gente vestiva di nero, mi dissero che per via dell miniere nessuno vestiva mai di chiaro. Poi nell'i alcuni pozzi risalivano veleni tali che non si poteva bere o lavare e chi lo faceva ammalava e moriva. C' era un vecchio che abitava nell' Ultima Casa Dove Finiva la Strada. Dicevano che era il padrone delle miniere e del paese. La sua casa era la più grande e quella con il tetto più alto e a punta e anche così  da lontano dominava il paese. Mi avevano proibito di avvicinarmi, ma quella magione tetra mi attirava come una calamita sebbene a fissarla a lungo desse una sensazione sgradevole e un orrore indefinibile. C'era stato un temporale quella notte dietro le colline e la vecchia aveva fatto scongiuri e il vecchio diceva che non erano tuoni ma Discorsi Orribili delle Creature.Tuttavia la mattina dopo c'era il sole qualche nuvoletta nel cielo limpido e mi avventurai per il paese. So che qualcosa titillò la mia attenzione, era quella casa dal tetto a cono che quel mattino sembrava più alto e minaccioso eppure sembra va chiamarmi "Vieni, vieni" Chissà  perchè attesi che nessuno mi vedesse, cosa facile perchè il paese sembrava più deserto del solito e porte e finestre più sbarrate che mai come per ripararsi da nemici invisibili. Allora procedetti verso la  Casa...

 
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Oscurità

Post n°1 pubblicato il 04 Gennaio 2012 da HPLoveCraft_E

è notte, i rumori sono lontani, la notte è mistero, è la parte a noi sconosciuta. 

la notte è la cantina, la soffitta, il luogo dove non si entra volentieri ma c'è e ci attende

ogni volta ci inoltriamo in un mistero e ne usciamo come Ulisse dall' Ade

entra con me. 

 
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