Una vita a caso

Domenica


2 Novembre. Festa. Alleluia. Così posso scrivere un po’ su questa tastiera, sulla quale ho lasciato si depositasse troppa polvere, negli ultimi giorni. Il tempo è poco, sembra che le cose da fare aumentino in proporzionalità diretta rispetto alla stanchezza; cioè, più sei stanca, più piene sono le pagine della tua agenda. Poi io ci scrivo di tutto, nell’agenda; perché ho sempre il terrore che dalla mente mi sfugga qualcosa, allora preferisco annotare ogni singolo impegno, ogni cosa da ricordare, anche le più ovvie. Comunque. Mi sono svegliata due ore fa, non ho ancora portato fuori il cane, che tra un po’ me la farà sullo scendiletto di camera, ho vestiti disseminati in ogni angolo della casa, non annaffio le piante in terrazza da una settimana. Ma no, adesso no. Ora mi rilasso. E poi tanto stanotte ha piovuto, le piante staranno benissimo. C’è uno splendido sole stamani, nonostante sia già Autunno inoltrato. I raggi perforano i sottili vetri della finestra ed invadono la stanza, introducendo un’atmosfera limpida e serena. Sto imparando a prendere la vita con più filosofia. Credo di aver trovato un equilibrio interiore che mi permette di vedere tutto con una luce diversa. Ho i miei obiettivi, le mie amicizie. La mia vita. E’ mia, e di nessun altro sulla terra. Mia. Mia. Soltanto mia. Forse la vita è l’unica cosa che ci appartiene veramente, l’unica cosa di cui nessun altro può appropriarsi. Ce la possono strappare via, certo; ma non viverla al posto nostro. Stamani ho dato un'occhiata ad una serie di messaggi scambiati quest'Estate con un utente Libero. Ci ho riflettuto un po', e mi piacerebbe riportare qui alcuni messaggi."Ho letto in questi giorni che chi guarda dentro se stesso per la prima volta comincia a sentire un disagio di fondo, ingiustificato che lo spinge a cercare.Ho letto il tuo blog. La ricerca è iniziata.Buon lavoro.***Il problema è che non so che cosa sto cercando, non so chi sono, non so cosa voglio. Ho messo in dubbio tutto ciò in cui avevo creduto, ho smontato tutte le mie certezze, e, piano piano, sento che mi sto logorando in un percorso che mi condurrà in un vicolo cieco. Chissà se esiste una via d'uscita...Qualcuno che conosco direbbe: "beeenee". Sotto certi punti di vista quello che ti sta capitanto è una cosa positiva.Via i vecchi schemi ... sono solo schemi.Ciò in cui crediamo, per il 99% delle cose sono convenzioni, cose che si possono abbandonare ... basta riuscire a spostarsi con la proppria struttura psichica ... il che costituisce il problema. Sofferenze e dolori. Ma perché si continua a voler trattenere ciò che sta andando?Il discorso è lungo, ma se voui un po' al giorno ne parliamo.Ciao, buona giornata,***Certo, la maggior parte delle cose è costituita da convenzioni, ma poi, abbandonandole, si raggiunge davvero la felicità? Io ho abbandonato la religione, ma quando vedo i credenti cosi fiduciosi nel futuro, felici e sereni, mi viene da pensare che forse queste convenzioni -per quanto inutili e fuorvianti- servano a qualcosa...Buona giornata anche a te :)LauraChi l'ha detto che la ricerca della Verità sia dritta e in discesa.Le convenzioni sono importantissime per chi non ce la fa, sono delle calde coperte che ci isolano dall'esterno (e che stabilizzano la mente).Ma la calda coperta va bene per un bambino, però prima o poi l'uomo deve uscire.L'uomo ha una paura terribile dell'ignoto. Tanto da porsi autonomamente in prigione e viverci contento.Il Dio raccontato alle masse non è il Dio dei Santi odei Mistici.Quello che scrivo è frutto di tante letture e qualche esperienza, ma lo scrivo anche per convincere me stesso.Siamo tutti sulla stessa barca.Grazie, ;-) ***Sono d'accordo con te, ma...eliminando (con grande sacrificio e forza di volontà) tutte le convenzioni, che cosa si ottiene...la verità? Ma siamo davvero sicuri che esista qualcosa che valga così la pena di essere desiderato e cercato, tanto da rinnegare la "sicura" felicità per andare in contro a qualcosa che magari porterà soltanto dolore?Un giorno qualcuno mi disse:solo con la libertà dall'esito si raggiungono degli sprazzi di verità. Mentre adesso sono davanti ad una riflessione che suggerisce di crearsi un esito, facendolo coincidere con il raggiungimento della verità stessa.Non so, vorrei soltanto riuscire a capire che cosa devo fare in questa vita...perchè non è possibile che non esista altro da raggiungere, oltre il divertimento, la relazione con l'altro sesso, il benessere economico, il potere. Tutte cose che, non so perchè, ma in un certo senso mi appaiono futili.Grazie per la riflessione.Merita un approfondimento.Ci medito su un po'. L'impressione, comunque, è che bisognerebbe fare un passo indietro. Forse parte da basi sbagliate.Quello che quel qualcuno ti ha detto è senz'altro vero, da un lato.E' quello che dice Osho, ad esempio.Lo stato meditativo, di cui parla lui, è il vivere il momento, in armonia con l'universo. Ma non ci si arriva facilmente.Ci penso.Buon inizio settimana,***"Forse non esiste una verità che va cercata. La verità risiede dentro di noi, attorno a noi, si manifesta in ogni processo della vita senza che noi ce ne accorgiamo.C'è qualcosa, qualcosa che non torna, qualcosa di strano. Che non riusciamo a percepire. Di questo sono estremamente convinta. Esiste una verità sull'esistenza umana, un vero assoluto che non si schiude dinanzi agli occhi, troppo presi dalle vicende che si concatenano nella nostra breve vita. Esiste una verità sulla storia dell'uomo, sui perchè dell'esistenza, sull'Universo. Ma è come se tutto ciò fosse in un'altra dimensione, dietro all'apparenza, dietro quello che vediamo e tocchiamo. Ed allora, se così fosse davvero, forse l'uomo non potrà mai riuscire ad arrivarci. O magari, attraverso la filosofia, è possibile avvicinarsi alla verità più di quanto crediamo, quasi da toccarla.Questo non lo so. E probabilmente non lo saprò mai. mmm
La Verità è quello che cerchi quando ancora non sai cosa sia, ma sai che c'è. (Cerroni)