Una vita a caso

Post N° 39


Suicidio. Una sola parola, che racchiude un orrore immenso. L'ho saputo due giorni fa.  Lorenzo. Tu, che hai preferito dire no alla vita.Che hai toccato il fondo. E invece di risalire, sei rimasto disteso, immobile. Non trovando la forza di reagire.Tu, che hai visto dinanzi a te la disperazione. Che hai asciugato le tue lacrime nella buia solitudine di una stanza.Tu, che hai imparato a fare del silenzio il tuo più caro amico.Lorenzo.Quante volte avresti voluto urlare.Quante volte avresti voluto una carezza, e due occhi grandi pronti a decifrare il tuo malessere.Per quanto tempo ti sarai chiesto quale fosse il senso di questa dannata esistenza. Non trovando risposta.Allora hai preferito fuggire. Fuggire da te stesso. E dalla vita.Hai schiacciato la speranza sotto il peso di un corpo che odiavi. E tutto quello che ti era rimasto, era. Niente.Hai voltato le spalle dinanzi all'immenso affetto di chi ti ha generato. Perchè troppo grande era il tuo dolore. Tanto da non lasciare spazio a nessun altro sentimento. Tu. Che un pomeriggio di Ottobre                                      hai voluto provare il brivido di volare. Sei salito sul cornicione dell'ampia finestra del salotto.Era bella, quella finestra. La ricordo bene. Ricordo anche i tetri quadri alle pareti, ed il buio che si rintanava negli angoli della stanza.Hai assaporato per un ultimo istante il dolce vento d'Autunno. Il sapore dell'aria. La magia nascosta in ogni singolo raggio di sole. Tutto. Per l'ultima volta.Hai spostato il peso in avanti. Gettato il tuo corpo nelle spire del vento. Sentito le tue lacrime che si asciugavano a contatto con l'aria.E magari, in quell'istante in cui hai visto l'asfalto della strada avvicinarsi sempre di più. Magari, per non pensare che forse quella non era la scelta giusta, hai chiuso gli occhi.Lorenzo.Con la morte non si trova libertà.Forse te ne sei accorto anche tu, in quell'istante in cui aspettavi che il tuo corpo si scaraventasse sul suolo.Ma era troppo tardi. Troppo tardi.Un dolore immenso mi stringe il cuore. La consapevolezza che quella morte si sarebbe potuta evitare.Il pensiero che tu avevi solo 17 anni. Una vita davanti.Un'esistenza meravigliosa da assaporare.Ma la tua depressione ti ha logorato dall'interno, giorno dopo giorno.Ed ancora mi chiedo come sia possibile. Come sia possibile che un adolescente possa preferire la morte alla vita. Come si possa decidere di porre fine alla propria esistenza. A 17 anni.Allora penso che qui c'è un problema di fondo. Forse radicato nella nostra società, dove l'unica cosa che conta è il consumo. Comprare, comprare, consumare, spendere. E che fine hanno fatto i sentimenti?