Una vita a caso

Post N° 42


Va bene, è arrivato. E' sceso su di noi, quasi in punta di piedi, prima che ce ne accorgessimo. In effetti, tutti avvertivamo il bisogno di questo nuovo anno, ancora pulito, splendente, un libro con pagine bianche da scrivere-o meglio, da imbrattare.Troppo sangue aveva macchiato la terra, la sabbia arida e secca del medioriente, ma anche l'asfalto umido di molte città occidentali.Troppe lacrime avevano bagnato volti di persone innocenti.E adesso, con flebili raggi del sole che tingono i contorni delle nubi invernali, la malata ed inquieta razza umana si prepara ad accogliere questo 2009. Una data puramente convenzionale, ideata dall'uomo stesso per porre un inizio ed una fine, per riportare il verosimile ordine del Mondo nelle vicende quotidiane. Tuttavia, una data importante.E' giorno. I raggi del sole penetrano leggeri nella stanza, accarezzano dolcemente i contorni, rimbalzando sulle superfici. Un vento tagliente avvolge i secchi rami che fuoriescono spigolosi dalla terra.Attorno, voci di città accompagnano il lento brusìo della vita.La natura fa il suo corso; si schiude languida dinanzi agli occhi, mentre -troppo spesso- inutili bramosìe distolgono l'attenzione da quest'eterne magie trasudanti verità.Apro la finestra. Soffi di vento, di vita, mi accarezzano il volto.Sono pronta. Un altro anno sta iniziando il suo cammino.Il mio augurio si estende a tutti. E si conclude con una citazione, attinente alle piccole o grandi sfide che quotidianamente dobbiamo affrontare, e che talvolta sottraggono gioia e speranza al nostro animo."Se c'è un peccato contro la vita, è forse non tanto disperarne, quanto sperare in un'altra vita e sottrarsi all'implacabile grandezza di questa."La vita è nostra. Di nessun altro. E, nonostante tutto, incredibilmente meravigliosa.