OCCHI DI LUPO

La Neve Rossa


 LA   LEGGENDA  DELLA  NEVE  ROSSAse andrete un giorno sul Monte Rosa il vostro sguardo rimarrà abbagliato dall’immensa distesa candita e scintillante del ghiacciaio del Felik. La leggenda racconta che, nel tempo dei tempi, a quelle altitudini eccelse il clima era molto più mite, e la dove ora si stendono i gelidi ghiacciai erano verdi praterie e folte foreste d’abeti. E per l’appunto nel luogo in cui si vede oggi il ghiacciaio del Felik sorgeva una città prospera e popolosa. Purtroppo però le ricchezze avevano reso cattivi, avari, spietati i loro possessori che vivevano nel loro egoismo feroce, senza alcun timore di Dio. Ma Dio, che tutto vede e tutto sa, non tardò a punirli. Una sera d’ottobre un vecchio viandante giunse alla città del Felik. Appariva esausto per la fatica e per la fame. Ma invano egli bussò a una porta dopo l’altra, chiedendo cibo e ricovero; tutti lo respinsero. Allora a un tratto il vecchio si drizzò minaccioso e apparve gigantesco e terribile, eretto sull’alta persona. Protese il braccio che teneva il bordone da vivandiere e gridò:- Stanotte nevicherà, domani nevicherà, per giorni e giorni nevicherà: la città maledetta perirà. Gli abitanti delle case udirono quella voce tonante rimbombare nella tenebra e un brivido serpeggiò loro nelle membra: ma scossero il capo, alzarono le spalle, e cedettero di disperdere il funesto presagio tracannando bevande inebrianti, fra riso di scherno. Intanto il vecchio era scomparso. Ed era cominciato a nevicare. Ma non neve bianca, bensì neve rossa, d’un cupo vermiglio, come il sangue. Essa cadde tutta la notte, e tutto il giorno seguente, e per molti e molti giorni ancora, fitta, lenta, inesorabile. Nessuno osava uscire di casa le dimore e gli uomini, i campi e i boschi, implacabilmente, come implacabili erano stati quei malvagi verso il vecchio viandante. Quando la rossa nevicata cessò, non v’era più traccia della città di Felik: al suo posto da allora si stende l’immenso ghiacciaio. E talvolta al tramonto sul ghiaccio si scorgono ancora sinistri bagliori, come il sangue.