Giorni e nuvole

L’inquietudine..


Oggi.. in compagnia di Pessoa.. il libro dell’inquietudine..forse perché già solo per assonanza l’inquietudine cerca compagnia nell’inquietudine.. sostegno nella “recherche”.. rifugio nella quiete.. ma la quiete è qualcosa che può venire solo se si è sazi, ritemprati.. felici..mi sono ritrovata a lasciare Forster per Pessoa.. e sono contenta di averlo fatto.. non perché Forster sia per me autore di poco spessore, affatto… solo che tutto nella natura delle cose risponde a quella logica (.. che sembra poesia) per cui c’è un tempo per ogni cosa.. Forster l’avevo ripreso in mano su spunto della rappresentazione teatrale di passaggio in india… alla quale avevo assistito qualche settimana fa.. appagata dall’incedere garbato e al tempo stesso sottile dei dialoghi, dallo sviluppo della trama.. eppure leggendo Forster ho sentito che.. no.. non era quello il momento in cui potessi entrare naturalmente in sintonia con la sua scrittura.. e così ho rimandato l’appuntamento con Forster a data da destinarsi..e mi sono sentita anche bambina e contenta per aver potuto ritagliare le piccole pause lavorative per ritrovarmi tra le pagine di questo libro.. che mi ha ripagato anche di un tempo, quello lavorativo, più subìto che vissuto, alle dipendenze di un sistema che in fondo mi vede più soggetta che ‘soggetto’...