occhiodivolpe

sull ottomana


poi che il pensier di lui forte e difforme le prendeva la testa , ed invasive parole come un liquor in lei scoprendo emozioni e istinti , e il vellichìo crescendo di giorno in giorno ... e qual s abbeverava a quella fonte il pensier di lei si rivolgeva e s avvolgeva a lui , e nel cervello e il ventre si muoveva il vuoto e la sua assenza , e si modellava prènsile su lui ... così sull ottomana , sdraiata con le gambe lunghe e snelle , attratta dall idea di averlo , giocava con la vanità d attrarlo , pretenderlo alle altre , vincerlo e sottrarglielo ... così covava quel pensiero , e sapeva come sedurlo e poi tenerlo , come goderlo e del piacere e delle sue forme farne una rete con cui tenergli testa , udir per sé le sue parole e conoscerne i segreti dell intimità ...