quale quel masso d ossidiana nera che giace al fondo e non è tòcco da luce e da correnti , e tace in una sua memoria di lave , e di sè fa sostanza ed orizzonte , e s ingruma e aspetta la parola ...
tal giacqui nel buio e nel silenzio , precipitando dalla ragione ai sensi , e non trovavo proprietà che in essi , tanto era immoto il tempo e stralunato il mondo , e l occhio cieco illuminar l interno , e nelle fibre affiorar coscienza della percezione fissa sul sè ...
cieco conoscer l altro , e di sè far specchio alla compagna del viaggio ; nel buio scambiare il silenzio e l olfatto , e farsi occhio le dita , dimenticare la parola e suscitar la forza nei muscoli e la linfa ...
lievitar di coscienza materiale , il corpo rimembrare sensualmente di sè , senza pensieri nelle sensazioni , diventar piedi le orecchie , sentir montar la forza e star sospeso nella percezione nell altro , esser pietra ed uccello , trovar sospeso l oblio e nel ventre il fluttuar dell essenza ...
Inviato da: tangente_secante
il 19/04/2021 alle 10:02
Inviato da: ReCassettaII
il 17/03/2021 alle 14:11
Inviato da: mpt2003
il 31/07/2020 alle 05:04
Inviato da: cassetta2
il 18/05/2020 alle 10:05
Inviato da: mpt2003
il 20/03/2020 alle 14:59