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Parassole e Cucciari a Grazzano


Una coppia all'insegna dell'ironia e della comicitàSi è chiusa mercoledì sera la rassegna Cabaret d’autore di Grazzano Visconti che ha ospitato alla Cortevecchia un susseguirsi di comici noti al piccolo schermo con una parentesi musicale il 19 luglio: il concerto di Cesare Cremonini. Ecco tutti gli ospiti che si sono avvicendati sul palco divertendo il folto pubblico : Paolo Mingone, Marco Marzocca, Max Pisu, Bruschetta, Sergio Sgrilli e Luca Medici.A Geppi Cucciari e Diego Parassole il compito di chiudere la rassegna.Geppi ha esordito sul palco presentandosi e iniziando il racconto del suo problema con l’aspetto fisico: “C’è stato un periodo in cui feci un provino per interpretare la ragazza di Zorro in un film, ma ero talmente piaciuta che decisero di affidarmi ilo ruolo del protagonista:Zorro! Però mi è sorto un dubbio e ho chiesto come avrei fatto per i baffi. Mi risposero che bastava che li spuntassi un pochino!”.Altro problema che assilla Geppi e molte donne è quello del rapporto con la bilancia. La comica si è scatenata contro le donne “taglia 40” che mangiano a più non posso e non crescono di un grammo “andrebbero punite gonfiandole con del lardo!”.I racconti di Geppi si sono poi focalizzati sul suo stato di eterna singletudine… una donna a trent’anni”deve” sposarsi ma soprattutto comincia a confrontarsi coi primi segni del tempo interpretati diversamente dalla società a seconda che siano su un uomo o su una donna:” Una ruga su una donna è una ruga e il capello bianco resta tale. L’uomo con le rughe invece ha la pelle vissuta e i capelli brizzolati”.Ironica e pungente nei confronti del sesso maschile, Geppi ha concluso la sua esibizione con uno schetch che ha sollevato uno scroscio di risate e applausi: “Uomini, ricordate che se state facendo una gara e una donna vi bussa alla spalla da dietro, non è rimasta indietro: vi sta superando per la seconda volta”.Applaudissimo anche Diego Parassole che ha impostato il suo monologo con momenti di dialogo con il pubblico. Dapprima ha raccontato l’esperienza con i carabinieri, poi la burocrazia del comune di Milano. Infine è passato alla politica ironizzando con tutte le parti : “Prodi più che come parroco di campagna lo vedrei bene come Papa solo che poi il suo principale sarebbe Berlusconi e sarebbe un bel casino”. Fassino è difficile votarlo, si ha sempre paura che si stanchi troppo e si consumi! Una volta lo incontrai a una festa dell’Unità e passandogli accanto mi salutò. Presi uno spavento bestiale e pensai “cavolo hanno messo i cartelloni interattivi”, scambiandolo per il manifestino. E invece era lui in carne e ossa (più ossa che carne)!Cabaret d’autore è finito così con l’allegria e le risate che lo hanno caratterizzato per tutta la stagione e ci da appuntamento per il prossimo anno, con eventi e serate divertenti.