MY WOR(L)D

Mantenersi agli studi


Oggi l’università è una meta molto diffusa per i giovani, riempire un curriculum senza avere la laurea tra gli studi svolti equivale ad avere pochissime speranze di entrare nel mondo del lavoro. In Italia non basta nemmeno quella. Questa una premessa necessaria ma che certo non giustifica quello che alcune universitarie londinesi si erano inventate per pagare la rata d’iscrizione. Dalle pagine del Sunday Times la notizia rimbalza e fa scalpore in tutto il mondo. Alcuni ricercatori della Kingston University hanno condotto una ricerca sulla prostituzione tra le universitarie. Tra gli autori dello studio Ron Robert, psicologo, il quale evidenzia il dato preoccupante dell’incremento negli ultimi sei anni del fenomeno. Lo psicologo azzarda che la crescita sia da considerarsi di pari passo con l’aumento delle tasse universitarie che oggi in media si aggirano sulle tremila sterline e questo parallelo, sottoposto alle autorità britanniche ha sollevato però la risposta del portavoce britannico che fa appello sulla libertà di scelta delle studentesse. Annie ha 24 anni, studia medicina e la sera tolti gli abiti sobri del mattino indossa  lingerie provocante e si reca al locale dove intrattiene gli avventori e , se capita, li conduce alle stanze, li riempie di attenzioni e regala loro una manciata di emozioni facili. Come Annie sembra ci siano tante ragazze che pagano lo studio vendendo amore (se così si può chiamare).Al di là di facili moralismi, va comunque sottolineato che solitamente lo studio apre la mente e ciò dovrebbe permettere alla morale e alla dignità di discernere cosa è lecito e cosa non lo è. Senza generalizzare, è probabile che chi sceglie di prostituirsi per pagare la rata universitaria, abbia ben poca dignità e rispetto verso se stessa. Che le università siano costose e spesso poco accessibili per i meno abbienti è fuori discussione come il fatto che il diritto sacrosanto allo studio è del figlio del gioielliere quanto di quello del metalmeccanico. Ma non è accettabile che per conseguire una laurea una persona debba mercificare il proprio corpo. Esistono soluzioni alternative: lavori part time,  borse di studio (se non si ha un reddito altissimo e una buona votazione non è così irraggiungibile). Ma se nessuna di queste possibili alternative fosse realizzabile, sarebbe meglio rinunciare all’università.Questa è solo una sfaccettatura dellessere disposti a tutto pur di ottenere qualcosa: lo abbiamo visto con vallettopoli, in altre mille occasioni e purtroppo lo vedremo ancora, finché non cambieranno molti punti che caratterizzano la società, a partire dal consumismo, alla crescente voglia di realizzarsi. Il problema però nasce a monte: probabilmente ha fallito il sistema educativo proposto dai genitori e anche dalle scuole. L’educazione deve puntare sul successo e sulle ambizioni ma anche sull’etica del raggiungimento di obiettivi.