MY WOR(L)D

Il destino degli operatori di call center...


Il piatto di pasta fumante è nel piatto, pochi minuti di delizia giornaliera che ci si può gustare in pausa pranzo ed ecco che nel culmine del morso alla forchetta... suona il telefono. Ti alzi e rispondi, pensi "chi sarà a quest'ora?" ed ealzi il ricevitore con impazienza, sperando si tratti di una breve conversazione per tornare a concentrarti sul piatto di pasta al ragù che ti attende e si fredda. "Pronto?" ma al tuo flebile accento una voce squillante attacca una litania di proposte e offerte imperdibili della compagnia telefonica che ti travolge.... "no grazie non mi interessa" rispondi con fare scocciato e riattacchi. Peccato, magari hai perso davvero un'offerta imperdibile o magari hai semplicemente perso l'occasione di fare quattro chiacchiere. Si perchè le operatrici del call center non sono delle sceme starnazzanti che imparano un disco a memoria. Spesso sono giovani multilaureate, depresse, che non riescono a trovare un lavoro e che si adattano per 400 euro al mese, con in aggiunta degli spregiudicati capi che non solo umiliano i loro collaboratori con una paga da fame ma che si divertono a rigirare il coltello nella piaga cercando di far credere loro di lavorare per un' azienda prestigiosa e di ricoprire un ruolo di rilievo...Italiani, usiamo gentilezza con gli operatori dei call center, che chiamano negli orari dei pasti perchè glielo impongono e che fanno un lavoro che odiano per pagarsi gli studi o per vivere... che se poi non ce la fanno e restano a vivere con i genitori ci pensa il ministro eroe a definirli "bamboccioni", tanto lui che ne sa del mondo del lavoro che scredita laureati, premia la precarietà e campa sulla pelle altrui con contratti a progetto (zero contributi e stipendi-fame)?