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Caravaggio e le due 'conversioni'


Sarà possibile visitare fino al 25 novembre nella chiesa di S. Maria del Popolo a Roma, la mostra : ‘’Il Caravaggio Odescalchi. Le due versioni della Conversione di San Paolo a confronto’’. Si tratta di  un evento eccezionale sia perché le due versioni sono una da sempre nella cappella della chiesa, e l’altra in mani private e quindi difficilmente visibili l’una a fianco dell’altra, sia perché gli studiosi non sono ancora riusciti a sciogliere l’enigma circa l’ esistenza di due versioni di un  opera con soggetto e dimensioni uguali (anche se la prima su legno e la seconda su tela) ma con stile e impostazione diversa. Nel 1600 viene stipulato un contratto tra Caravaggio e il ministro del Tesoro dello Stato Pontificio, Tiberio Cerasi, per la realizzazione di due dipinti su tavole di cipresso, ‘’La crofissione di San Pietro’’ e ‘’La conversione di San Paolo’,’ da collocare nella sua cappella di famiglia in Santa Maria del Popolo, la cui ristrutturazione era stata affidata all’architetto Carlo Maderno. Ma l’anno successivo il Cerasi muore e la storia dei dipinti si tinge di mistero. ‘La crocefissione di San Pietro’’ risulta dispersa, è sopravvissuta solo una copia conservata in Spagna, e nella cappella Cerasi è da sempre collocata una seconda versione della ''conversione'' su telaGiovanni Baglione, biografo ma anche pittore e nemico dichiarato del Merisi, afferma che la prima versione su legno viene rifiutata dalla committenza, cosa comunque credibile se si tiene conto del fatto che Caravaggio era incline a dipingere figure di santi con volti di popolani e prostitute,  e che spesso chi li aveva commissionati (  preti o cardinali) poi li rifiutava ritenendoli troppo ‘’materiali’’. Infatti nella versione Odescalchi compare la figura di Cristo che nella seconda versione si trasforma in ‘pura luce’.O forse quello di Caravaggio fu semplicemente un ‘ripensamento’, come affermano alcuni studiosi, magari anche in accordo con la committenza; probabilmente la ristrutturazione del Maderno aveva restituito una cappella troppo stretta ed angusta che non permetteva la visione adeguata di un opera concepita per essere vista da lontano, o semplicemente l’impostazione delle figure non era ‘in linea’ con quella del quadro situato dietro l’altare………Agli addetti ai lavori l’ardua sentenza!Per chi ama Caravaggio è un occasione da non perdere , inoltre la partecipazione di sponsor importanti ne permette la visione gratuita. La brillantezza dei colori della versione Odescalchi fresca di restauro, rimane impressa a lungo,...... e il pensiero corre ad un genio della pittura spesso irriverente e discusso, ma che godeva della protezione di re e cardinali, che non aveva certo problemi di ‘’piazzare’’ i quadri ‘rifiutati’........…….e che pochi anni dopo la realizzazione della seconda versione della ''conversione''fu costretto a scappare da Roma accusato di omicidio….sul blog magazine