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L'abbuffata


Il soggetto è dello sceneggiatore iraniano Mahmoud Iden ma Mimmo Calopresti lo ha personalizzato molto, il titolo ricorda Marco Ferreri, le atmosfere Federico Fellini, la storia invece è ambientata a Diamante, un paesino della Calabria, terra d'origine del regista.
Si racconta di cinque ragazzi che per reagire alla noia della provincia decidono di girare un film, cercano aiuto in un regista, Abatantuono, 'alla ricerca di ispirazione' ma di fatto 'inconcludente' anche sentimentalmente, ma lo trovano solo in un attore in vacanza che consiglia loro di recarsi a Roma alla ricerca del protagonista-star. Qui si imbattono nella compagna di Depardieu che promette loro di coinvolgere il grande attore. Ritornano a casa e con tutto il paese preparano l'accoglienza alla star con l' enorme banchetto che darà il titolo al film.Ci sono molte cose in questo film. Un cinema troppo intellettualizzato ma che di fatto non produce nuove idee ( il regista Neri). Giovani con idee ma senza aiuti concreti. Una forte critica alla televisione generalista ( uno dei personaggi muore guardando 'Porta a porta'). La provincia meridionale addormentata che continua a guardare '' l'infrangersi delle onde..'' Il problema è che il tutto risulta amalgamato male, ci si perde spesso, o meglio, ci si perde a tratti!Mi sono annoiata anche se le interpretazioni di Depardieu e Abatantuono sono state notevoli.........è che non ho retto all' apparizione sullo schermo di Flavia Vento! Capisco che le ex bisogna pur farle lavorare a volte, ma proprio non riesco ad apprezzare le doti artistiche. della fanciulla in questione.......Una nota positiva, le musiche di Sergio Cammariere ,che con questa colonna sonora ha vinto il festival del cinema internazionale di Montpellier.......Abatantuono, il film e il cinemaun'intervista a Calopresti il trailer