CLUB DEL GAMBALETTO

Post N° 345


Qualche giorno fa sono andata a vedere il concerto di Ligabue. Stupendo! Verso le 18 io Thelma e Chiara raggiungiamo lo stadio, con calma, senza fretta. La giornata era calda, estiva. Arriviamo e troviamo parcheggio proprio davanti all’entrata, non c’erano file che aspettavano, non c’erano macchine.. praticamente vuoto. Ci fermiamo a mangiare una piada fuori dallo stadio e poi con una flemma da far invidia alla regina Elisabetta entriamo. Grazie a Thelma avevamo i biglietti omaggio e dato che crediamo di essere ancora giovincelle abbiamo preso posto nel prato dove c’erano 15enni seduti o sdraiati in attesa dell’inizio del concerto. Le tre eroine dopo aver scavalcato corpi, zainetti, lattine, si addentrano nella folla...sembrava di stare a Rimini a ferragosto. Alla fine decidiamo di metterci a qualche metro distante dal palco sedute a chiacchierare, anche noi in attesa. Erano le 19 e mancavano due ore all’inizio. Verso le 19.30 come per un ordine sovrannaturale si sono alzati tutti in piedi, e noi con loro, per non essere investite dalla masnada e soprattutto per non perdere la posizione. E così siamo state catapultate in un mare di corpi eretti. (io non ho più l’età per fare ste cose!!) Se tutto andava bene avremmo dovuto mantenere la postazione per almeno un’ora e mezza. E non era cosa facile! Faceva un caldo equatoriale e in quell’ammasso di corpi compressi e sudaticci la temperatura aveva raggiunto quella di fusione del piombo; la gente spingeva e sgomitava per accaparrarsi la posizione migliore, ovviamente io, Thelma e Chiara eravamo ben concentrate a non cedere nemmeno un millimetro alle esagitate che cercavano di guadagnare terreno; in più l’organizzazione ha brillantemente pensato di lanciare mezzi di sostentamento, nello specifico bottigliette di acqua da mezzo litro PIENE. Una specie di tiro al bersaglio. Ragazzini concitati che alzavano le mani per attirare l’attenzione di questi cecchini che lanciavano bottiglie a caso sulla folla. Avete mai ricevuto mezzo chilo su un piede??? Bè io sì. Un deficiente davanti a me, salito sulle spalle del compagno, dimenandosi come un forsennato ha attirato l’attenzione di chi forniva l’acqua il quale (anche lui un genio) gli ha lanciato, con una potenza da far invidia ai reattori dello shuttle (bè certo doveva fare circa 20 metri di parabola) in direzione del lobotomizzato che non riesce a prendere il missile a forma di bottiglia che si catapulta sul piede di un’ignara sfigata che stava chiacchierando con le sue amiche.. ora l’ignara sfigata ha un alluce in meno.Mentre stiamo lì in quel carnaio, accanto a Thelma un gruppo di ventenni comincia a prendere spazio dando delle sonore gomitate a Thelma che dall’alto del suo metro e settantacinque cercava di rimanere immobile. Ad un certo punto però il gruppetto di ragazze aumenta diventando un gruppone. Si chiamavano al telefonino “noi siamo qua, venite!” ...eh certo visto che c’è un sacco di spazio, chiamiamo altre 300 persone... e alla spicciolata arrivavano finché ad un certo punto mi vedo Thelma quasi sollevata da terra e trasportata pochi metri più in là... allora intervengo: “Senti ragazzina, mantieni la tua posizione! Rimani ferma dove sei e lasciaci il nostro spazio. (e aggiungo, forse era il caldo, forse la mancanza di ossigeno al cervello) NON SIAMO MICA QUA PER DIVERTIRCI NOI!”