CLUB DEL GAMBALETTO

Post N° 243


L’altro giorno mi è arrivato, in risposta ad un mio messaggio, un sms alquanto criptico.. decisamente incomprensibile.. onde evitare di fare la figura dell’idiota (cosa che mi capita spesso) ho deciso di non rispondere... anche perché sarei dovuta stare al passo con il suo parlare enigmatico.. e non avendo capito il senso del suo pensiero sarebbe stato decisamente impossibile.. anche se poi, pensandoci bene, spesso una serie di grandi paroloni fa l’effetto di aver detto chissà cosa anche se non si è detto niente...e mette in difficoltà l’interlocutore che rimane spiazzato da un parlare apparentemente forbito ma che non vuol dire assolutamente nulla...Mi aggiro per i blog e spesso mi soffermo a leggerne alcuni per il puro gusto masochistico di annoiarmi.. ce ne sono alcuni che sono davvero pesanti.. con uso di vocaboli che vogliono far capire che “sì, ho letto una marea di libri..” (a me pare abbia imparato a memoria lo Zanichelli) senza però riuscire a focalizzare l’attenzione su ciò che uno scrive, né suscitare il benché minimo interesse a continuare a leggere altri post, o a commentarli..(se non con un grande sbadiglio..) ... un esempio: “Prossima al limitare dell'insano abbandono la Notte affranta mi offre la sua vuotezza. Circuiti semantici di sfaldate duplicazioni del Vero s'abbracciano come recinti concettuali alla caduca lirica del pensiero. Attinge dalle latenze interrogative lasciate espurgare al passaggio dell'originario risveglio. E dall'inadempienza del gesto di resistenza implodo. Muta.”Questo è quello che ho letto oggi in un blog... MA CHE CAZZO VUOL DIRE????  Ero arrivata a leggere “recinti concettuali” e il mio russare mi ha svegliata... mi cadesse addosso una frase del genere mi ammazzerebbe, per quanto pesante (ecco che ora mi si ritorce contro l’autrice della frase.. spero sia una persona di spirito...) ho fatto uno sforzo mentale incredibile per capire cosa avesse scritto... e alla fine sono giunta alla conclusione che sono solo parole ad effetto per dire.. assolutamente niente... “circuiti semantici di sfaldate duplicazioni del Vero??” “latenze interrogative??”... bah...Di solito si dice “parla come mangi...” non oso immaginare cosa le venga proposto quotidianamente sul piatto... “trascendenza di linguine in una commistione arborea di produzioni semantiche della Terra” (linguine al pesto) seguite da “viluppo di transumanza graticolata” (arrosto misto alla griglia) accompagnato da “ginepraio erbaceo in odore di transilvania” (erbette all’aglio) e per finire “bruno abuso di melassa piguedinosa” (mousse al cioccolato) il tutto annaffiato da “enostille in carolingi calici” (vinello della casa)... ...la semplicità... che gran bella cosa!