CLUB DEL GAMBALETTO

Post N° 249


Una delle cose che proprio non riesco ad evitare è scoppiare a ridere quando vedo una persona che cade... lo so che con questa frase risulto decisamente insensibile, ma è così... quando per strada vedo qualcuno che cade.. dopo una rapida occhiata per vedere se ci sono danni, comincio a ridere e non la finisco più.. (prima o poi qualcuno mi picchierà).. e ieri è successo di nuovo.. ero in giro con un mio amico, davanti a noi una coppia di mezza età.. fanno una piccola discesa e lei non vede uno scalino e io dietro mi sono goduta, attimo per attimo, le sequenze della sua caduta (non si è fatta niente) e non sono riuscita a trattenermi...ho dovuto cambiare strada, con il mio amico evidentemente sorpreso dalla mia reazione, ma non riesco a frenarmi, in questi casi io DEVO RIDERE... prima o poi, quando cadrò io (e succederà ve lo assicuro) avrò una schiera di persone attorno che cominceranno a ridere fragorosamente.. vendicandosi così della mia mancanza di sensibilità..Qualche anno fa nella mia città aveva nevicato molto...e io ero in giro per negozi con alcune amiche.. una di queste si era esageratamente vestita da montagna (ok, aveva nevicato e anche molto, ma non è che viviamo in una malga sulle Dolomiti dove la neve rimane fino all’estate successiva.. le strade del centro erano completamente sgombre e l’unica parvenza di neve era rappresentata da mucchi color fuliggine ai margini della strada..) Elena (che nella scala della Weight Wachers era nella zona “l’unica soluzione è piallare la mascella”) aveva avuta la malsana idea di indossare il Moncler (piumino che farebbe sembrare grassa anche Fernanda Lessa, soprattutto perché orrendamente stretto all’altezza della vita, da cui partivano un culone e due gambotte vestite con i pantaloni aderentissimi di una tuta infilati dentro i MoonBoot..)Entriamo dentro la Standa per fare un giro... facciamo tutti i piani con la scala mobile e poi scendiamo a piedi.. io davanti con mia sorella e a seguire Elena... mentre sto parlando sento un tonfo incredibile seguito da un tump tump statatump.. (la prima reazione è stata quella di urlare “tutti a terra! Siamo stati attaccati!”) mi giro e la scena che vedo è questa... Elena appesa alla ringhiera del corrimano completamente stesa sulle scale a pelle di leone, un braccio ancora aggrappato alla ringhiera (altezza pianerottolo del primo piano) e i piedi nel pianerottolo del piano inferiore.. sembrava una balena agonizzante arenata sulla spiaggia..Se avessi fatto la stessa caduta, con la botta che aveva preso, come minimo mi sarei rotta l’osso sacro, un paio di vertebre e crinato qualche gradino di marmo.. e invece lei si è rialzata come se non fosse successo niente... e io non ho smesso di ridere per due giorni... P.S: Chicchi te lo ricordi??? Ma quanto abbiamo riso??? (e secondo me se ne riparliamo ridiamo di nuovo.. io quella immagine non me la scorderò più...)