CLUB DEL GAMBALETTO

Post N° 278


Sicilia...Partiti alla volta della Sicilia, atterrati a Catania, ci rendiamo conto che la vita qui è completamente diversa dalla nostra in continente.Io avevo già idea delle differenze sostanziali, visto che per circa 6 anni ho avuto un fidanzato siciliano e soprattutto ho avuto a che fare con le usanze e le tradizioni di quest’isola che è tanto bella quanto sono “strani” gli abitanti. Estate 97: vengo invitata al matrimonio della cugina del mio fidanzato. Emerita sconosciuta e francamente di partecipare ad un matrimonio ad agosto con 90 gradi all’ombra era l’ultima cosa che mi poteva venire in mente prima del suicidio. Ma dato che “la famiglia allargata” prima o poi avrei dovuto conoscerla.. ho deciso che avrei unito l’utile al dilettevole facendo una bella settimana di mare e relax. Ma non avevo fatto i conti con ‘a famija!Prima di partire ho dovuto litigare una settimana per scegliere il mezzo con cui arrivare a Palermo... io ero per l’aereo. Lui per tutto quello che non aveva ali. Quindi le opzioni erano: treno con fratello e fidanzata (56 ore di viaggio...) o macchina e traghetto da Napoli con futuri suoceri... (piuttosto avrei chiesto un passaggio ad un camionista bulgaro! Anche se l’opportunità di lanciare in mezzo al mare la suocera era molto allettante..).. dopo una settimana di litigi.. l’ho spuntata e siamo partiti in aereo. Sveglia alle 5,30 aereo alle 7. arrivo a Palermo (dopo scalo a Roma) alle 12.45. Scendiamo a Punta Raisi sfiniti... il caldo e l’afa toglievano il fiato e io mi pregustavo già una bella doccia con riposino... per poi buttarmi nella vita isolana! E invece... ci vengono a prendere i suoceri in macchina.. raggiungiamo Monreale a passo di tartaruga SENZA ARIA CONDIZIONATA.. perché fa male alla gola.. e invece di andare subito a casa a riposarci cosa facciamo?? Andiamo tutti a salutare il nonno! IL NONNO??? Scusa ma il nonno è arrivato all’età di 87 anni, non morirà proprio in queste due ore in cui noi ci riposiamo???? Non possiamo passare dopo??? Niente da fare: saluto al nonno. Arriviamo e ad attenderci c’era ‘A FAMIJA capitanata dal nonno... una specie di sagra paesana, erano circa mille... tra zii, cugini e parenti di primo grado... (il papà del mio ex aveva 9 fratelli con relative consorti e figli... fate un po’ i conti).. (per inciso la mia famiglia all’epoca era composta, e parlo anche dei parenti di primo grado, da mamma, papà, sorelle, una nonna e uno zio)Impatto agghiacciante.. soprattutto perché ora io ero diventata di diritto una della famiglia e quindi trattata come tale.. mi si sono avventati tutti addosso e TUTTI e mille mi hanno baciata.Usanza assolutamente da dimenticare è il bacio quando ci si incontra... SEMPRE E A CHIUNQUE DELLA FAMIGLIA.. si arriva a casa e per salutarsi ci si bacia... tutti eh?? (anche se ci si è visti l’ora prima)... tanto che quando hai finito il giro dei baci, lo ricominci in senso inverso perché è ora di andare... (io avevo il terrore anche di andare a comprare le sigarette.. perché, anche se ti allontanavi cinque minuti, dovevi ribaciarli tutti)Dopo 3 ore di rottura di scatole.. finalmente andiamo a casa.. ovviamente le donne separate dagli uomini (disonore!).. io e Anna, la fidanzata del fratello, in una casa.. i due ragazzi con la famiglia nell’altra... evabbè.. anche questa..Arrivata a casa ci segue anche la suocera... (ditelo che sono qui per guadagnarmi un posto in paradiso!) mentre Anna si fa la doccia lei toglie dalla borsa un sacchettino pieno di gioielli da far invidia alla Madonna di Loreto, prende una scatolina, la apre... dentro c’era un mini-appartamento in centro a Milano incastonato su una montatura in oro bianco.. e dice...”ti piace??” (diamonds are girl’s best friends o no???? Come potrebbe non piacermi un solitarione da 40 carati!!) “molto”“questo è il mio nuovo acquisto.. sarà per Annina”... Annina?? Annina chi è?? Poi visto che la fidanzata del fratello si chiamava Anna ho pensato fosse per lei... (certo che chiamare Annina una di più di 1.70 mi sembrava esagerato.. ma tant’è) “bel regalo!” ed è finita lì.La sera: tutti a casa del nonno a cena.. e poi noi donne (augh!) a vedere la casa degli sposi (chiedetemi quanto poteva interessarmi??) Arrivate a casa della sposa (l’arredamento era giusto un pelo pesante.. de gustibus) mia suocera ritira fuori lo stesso sacchettino e il bilocale in via Montenapoleone... lo mette al dito.. e ripete “questo sarà per Annina”... Guardo Anna, lei mi riguarda.. non fa una piega... francamente la sua reazione mi stupisce un po’, certo a me dei regali della suocera non me ne poteva fregare di meno... avrei preferito fosse meno “invadente”.. ma un grazie magari ci poteva stare, no?? Lei continua a stare zitta.. io continuo a non capire.. poi scopro la realtà dei fatti... Dovete sapere che tra le miriadi di tradizioni dei siciliani, una, secondo me la più aberrante, è di dare al primo nipote il nome del nonno o della nonna paterni... (e qui si spiega perché in Sicilia si chiamano tutti con lo stesso nome... nella famiglia del mio ex quando lo chiamavo si giravano almeno altre 5 persone, nonno compreso..) quindi la suocera (che si chiamava Anna) avrebbe regalato l’anellazzo alla nipote che si sarebbe chiamata come lei! Ovviamente il mio senso di giustizia nei confronti degli altri nipoti (che non esistevano ancora...), il mio odio sviscerato per le tradizioni (considerando il fatto che nella mia famiglia l’unica tradizione è quella di non averne!..), soprattutto quelle imposte dagli altri... e in più il mio non filtrare le emozioni ma esprimerle nel momento stesso in cui si manifestano.. ho esordito davanti a tutto il parentame “ma che stronzata è questa?? Vuole dire che alla nipote Anna regala 20 carati e agli altri niente perché non si chiamano come lei?? Io piuttosto che dare il suo nome a mia figlia mi faccio chiudere le tube!” Così è iniziato il mio primo giorno di “relax e mare” tra gli (ex) parenti siciliani.. Per gli altri giorni, altri post...