CLUB DEL GAMBALETTO

Post N° 315


Da sempre sono considerata una persona poco malleabile. I miei colleghi la mattina entrano in ufficio, mi guardano in faccia e capiscono “se è aria”.. nel caso che non sia una giornata positiva si ritirano in buon ordine, senza che io dica alcunché.. loro lo capiscono probabilmente dall’espressione del mio visto, o forse dai ruggiti che emetto quando saluto. In caso contrario sanno che possono affidarsi a me per ogni cosa, perché se mi gira bene sono la persona più tollerante e disponibile del mondo. E così mi capita anche nella vita di tutti i giorni, in strada, in viaggio, dal lattaio.. se gira bene, tutto va.. se gira male, statemi lontani!Causa matrimonio di una mia carissima amica, ho trascorso lo scorso we lontana da casa. Ho preso la macchina, 3 ore e mezza di viaggio e arrivo a destinazione. Durante il tragitto all’approssimarsi dell’ora di pranzo (e all’aumentare del borbottio del mio stomaco) decido di fermarmi in prossimità di Parma. Sosta all’autogrill. La giornata era bellissima, faceva caldo, il viaggio stava andando bene (nessun guidatore della domenica fisso piantato sulla terza corsia, pochi camion, niente code) ero decisamente rilassata, contenta e sorridente.Entro in autogrill. (adoro le soste in autogrill, quando io e Thelma ci fermiamo ci stiamo le ore a guardare tutti i prodotti tipici della zona, prese dalla smania di comprare tutto, dal culatello ai taralli ai saporelli) opto per un’insalata al self service che stranamente, a differenza del bancone delle rusticanelle, era vuoto. Prendo la mia insalata mista e frutta, pagandola come una cena di pesce allo Sheraton, e consumo il frugale dietetico pranzo. Sto bene. Serena, divertita dal via vai delle persone. Prendo caffè ed esco fuori per fumare una sigaretta in santa pace. Appena esco tutta bella rilassata, giocando con il telefono sento una voce “Prima di mandare il messaggio al tuo fidanzato ascoltami” (e chi è questo??) Alzo gli occhi e vedo un ragazzo con T-shirt bianca alla quale era appeso un cartellino… lo guardo e mi fa “hai pregiudizi contro i tossicodipendenti??” (pregiudizi no di sicuro. Ho delle opinioni, li reputo degli idioti!! Tutt’alpiù dovresti chiedermi se ho dei pregiudizi contro i rompicoglioni ex tossicodipendenti che mi vogliono scucire dei soldi.. ecco allora potrei risponderti a tono…) Ma ero in buona, lui prosegue “dai vieni a fare una firma per le comunità di ex tossicodipendenti”“Io la firma te la faccio volentieri, però non ti do una lira” “Bè tu fai la firma poi le lire non le vogliamo, non valgono più niente!” (anche burlone l’ex tossico!! E’ inutile la storia dell’euro non mi entrerà mai in testa.. dopotutto è da 35 anni che ripeto “non ho una lira” come faccio adesso a dire “non ho un euro”?? non mi viene spontaneo..)e mi accompagna ad un banchetto dove c’è una ragazza con un libro-registo dove si annotano nome cognome città professione e.. appunto.. quantità di euro elargita (chi 10 chi 15 chi addirittura 20 euro.. ma siamo impazziti??)io saluto la tipa e comincio a scrivere e le ribadisco il concetto che non avrei dato un euro… lei mi chiede di dov’ero e poi fa “ahhhh sei di ….?? Ma lo sai che abbiamo due ragazzi della tua città in comunità??” “ma va??? Azz che notizia!! Meno male ero preoccupata.. non vedevo più un paio di tossici ai giardini e ora so che sono lì.. ora sono più sollevata! (a parte il fatto che a me non interessa di gran parte dei miei concittadini, figuriamoci se me ne può fregare che due emeriti sconosciuti erano in comunità!) e prosegue “io sono due anni che non mi drogo più e ora vivo in comunità”e io “brava!” (brava un cavolo… brava lo dico a chi non si droga! non a chi si drogava ed è uscita dalla droga.. sembra che perché l’abbiano fatto ora debbano essere osannati come eroi.. sei uscito dalla droga? Non ti dico bravo, ti dico coglione che ci sei entrato!) comunque non volevo polemizzare e poi volevo anche proseguire il viaggio e fumarmi sta benedetta sigaretta in santa pace.“dai, regalaci qualche euro al tuo buon cuore…”“l’ho detto anche al tuo collega.. io firmo per un sostegno morale alla comunità ma non avrei dato nulla”“ma tu che lavoro fai?” “impiegata”“bè allora dacci qualcosa, tu hai un lavoro fisso, prendi uno stipendio fisso, noi stiamo in comunità!!”stavo ancora scrivendo, appena udita quella frase alzo gli occhi e la guardo (ciccia probabilmente dovresti fare un corso di marketing… perché sei riuscita a dire la frase per cui se avessi anche avuto l’idea di darti dei soldi adesso li avrei lanciati al vento piuttosto che darli a te)“Vedi la differenza tra me e te è sostanzialmente questa io ho un lavoro fisso, come dici tu, e non sto in comunità perché ho scelto. Ho scelto di non drogarmi. Ciao” Mi giro e me ne vado.Da lontano sento il ragazzo che mi dice “ha ragione” Non dite che sono intollerante, io tollero eccome.. ma a volte le situazioni mi fanno davvero incazzare...tollero le persone che, perché uscite dalla merda, vogliono gli applausi, ma la merda in cui si sono ficcate l’hanno cercata loro.. ma non venitemi a dire che è perché non si sentivano accettate dalla società o perché il padre non le capiva o perché il mondo è cattivo… il mondo è difficile per tutti, la vita è un percorso pericoloso in cui è facile perdersi.. e se ci si perde e si riesce a ritrovare la strada, bene, bravi, ma non voglio sentirmi dire che per quello che mi sono guadagnata da sola devo ritenermi una privilegiata e loro dei poveri disgraziati sfortunati… io mi sono fatta il mazzo.. ho raggiunto parte di quello che volevo raggiungere.. dovrò ancora camminare e lavorare molto.. ma dei miei fallimenti non incolpo nessuno, perché comunque, sono stati frutto di una mia scelta.