CLUB DEL GAMBALETTO

Post N° 320


Dopo una mattinata abbastanza movimentata (lavorativamente parlando) sono scesa al bar per godermi da sola un tranquillo caffè.. entro nel mio solito bar, a quest’ora vuoto dopo le incursioni all’ora di pranzo dei vari impiegati degli uffici circostanti... appena varco la soglia una ragazza con dei capelli improbabili (capelli super ossigenati alla Platinette con tanto di frisèè, che è dal 72 che non usa più...ma vabbè sono dettagli) si gira per guardare chi entra e contemporaneamente, a voce molto alta, quasi urlando afferma “perché io sono una femminista convinta!”  Superato il primo istinto di uscire immediatamente e il simultaneo conato di vomito mi avvicino al bancone e ordino un caffè.. (dico tra me e me che la giornata è stata fin troppo pesante per pesare ogni parola di ogni persona..)... Purtroppo però la tipa continua urlando ad esprimere i suoi pensieri in fatto di pari opportunità e di consapevolezza di donna... ed essendoci solo noi due nel bar (oltre al proprietario e alla barista) inevitabilmente ho dovuto sentire i suoi “sproloqui”...“perché io quando torno a casa dal lavoro e lui mi dice cosa c’è per cena gli rispondo – NIENTE! – sono stanca preparatela tu la cena” contemporaneamente il barista interveniva dicendo “questo è il tuo caso... in altre situazioni non è cos씓no, no è così e basta!” “io non faccio niente in casa.. e la domenica sto stravaccata sul letto tutto il giorno.. e quando lui si alza e mi chiede le lasagne io gli dico “fattele tu le lasagne”Bevo il caffè, pago ed esco.. dando uno sguardo rassegnato al barista.E mentre torno in ufficio mi interrogo (oltre a domandarmi quale genere di uomo possa chiedere le lasagne la domenica a pranzo...)1. come mai sentir dire “io sono femminista” provoca in me un conato di vomito istantaneo?2. come mai chi si fa vanto di essere femminista, risulta poi tutt’altro che appartenente alla categoria che vuole difendere?3. come mai queste presunte femministe si accoppiano con uomini trogloditi? Per definizione non sopporto il femminismo (soprattutto perché sono convinta che sia molto più importante essere femminile che femminista). Il voler rivendicare posizioni non proprie in nome di una parità inesistente mi fa venire l’orticaria. Mettiamocelo bene in testa: donne e uomini non sono uguali e non lo saranno mai. Nel mondo del lavoro una donna può avere le stesse capacità di un uomo (alle volte anche maggiori), ma inevitabilmente il suo ruolo nella famiglia (se vuole averne una) non le permette di essere al pari di un uomo. (eccezioni a parte, ovvio). Non per questo dobbiamo ancora star dietro al binomio “donna al focolare” – “uomo che porta a casa i soldi”... se un uomo si impone che vuole tutto pronto sulla tavola dopo che la moglie ha lavorato (come lui) tutto il giorno.. bè allora non dobbiamo dire “sono femminista perché io non posso servirti e riverirti come una gheisha dopo una stressante giornata di lavoro”... dobbiamo dire “sono una deficiente perchè mi sono trovato un uomo imbecille che forse non mi ama abbastanza per aiutarmi nelle faccende domestiche”... e prima di iniziare a inneggiare alla gestione personale del nostro apparato genitale... io penserei a cambiare uomo...