oceanborn

Post N° 48


Se c'è una certezza nella vita è che tutti, prima o poi, dobbiamo morire.... magari detta così sembra cinismo allo stato puro, ma è una realtà ineluttabile per tutti e tutti, ciascuno a modo proprio, ci facciamo i conti nel corso della nostra esistenza, imparando ad accettare, anche se con riluttanza, questa certezza... certo ci sono tante cose in questo mondo che possono fare sì che questo fato si compia in maniera meno piacevole di quanto non sembri essere nell'ordine naturale delle cose, ma il dolore comunque è sempre per chi resta... ben altra cosa è invece la violazione della dignità umana, l'umiliazione della persona, l'annichilimento delle sue prerogative di essere umano... purtroppo chi lo subisce non ha nemmeno l'abbraccio liberatorio di una morte pietosa che lo sottragga alla sua infamante situazione, con la quale dovrà poi convivere per il tempo a venire... e così penso ai prigionieri di Abu Ghraib seviziati e torturati dai "liberatori, portatori di democrazia", penso a quello sciagurato coreano costretto ad implorare una telecamera dalla "resistenza" terrorista per il ritiro delle truppe; come potranno liberarsi mai da quello che hanno subito???? E penso ai milioni di bambini costretti da anni a convivere con le esplosioni, il sangue e la morte... certo è facile mascherarsi dietro alle parole... certamente la realtà di una guerra (che io grazie a Dio non ho mai conosciuto) è sicuramente oltre quello che le parole, mie o di chiunque altro, possa descrivere... eppure l'orrore della umiliazione delle persone esiste anche la dove non c'è una guerra... esiste nella vita di tutti i giorni, esiste ogni qual volta (e ahimé accade troppo spesso) un essere umano si senta di diritto superiore ad un altro e cede a quell'istinto barbaro di dimostrare e far valere la propria superiorità... gli antichi a mo' di catarsi di questo istinto bestiale avevano inventato i giochi gladiatorii... oggi accade nelle strade.... e spesso facciamo finta di non vederlo...