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Sola con lo sguardo perso

in questa notte senza luna

sdraiata sul tuo letto disfatto,

con il ricordo di un sogno

guardi la finestra ancora chiusa

pensieri volano intorno a te

il mondo sembra senza tempo

come le stelle tutte ferme ad aspettare

quasi le puoi toccare senza alzarti

le vedo scendere sulle tue mani

a rendere visibile il tuo riflesso.

Io sarò dietro una porta socchiusa

ascoltando il tuo soffice rumore

 dinnanzi alla tua immutabile magia.

                          Credimi, il mare mi ha parlato                

                     dolcemente mi ha chiesto di partire                       

                     lontano da queste granitiche certezze                       

                      navigando verso un mistico orizzonte.                 

                         Non più mi preoccupa il cielo terso                             

                           ciò che voglio è sognare ancora,

                             lasciare il frastuono della terra

                         trovando armonia nel salto di un delfino.

                        Troverò riparo fra roccie scolpite dal vento 

                               in una baia che nessuno conosce,

                              tutto m'appare come la prima notte

                             la prima volta che i miei occhi videro,

                                  così attenderò il sole allontanarsi

                               scoprendo una stella mai conosciuta,

                                   a lei dedicherò il mio spirito

                            trovando la pace che sempre ho sognato.

Ora che il mare

è la vita a me legata,

nutre lo spirito

e la passione accresce,

paiono lontani i sogni di un bimbo

che timoroso volgeva lo sguardo

a quell'orizzonte sempre immobile,

di quel vento ignorava la ricchezza

ma il suo corpo ne avvertiva la forza.

Deboli ricordi si infrangono

sulla scogliera della mie mani

per portarmi lontano nel tempo,

ora che un desiderio stà per riaffiorare.

alta e fiera su quella roccia

tozza come la schiena di un elefante

possente guardiano di uomini e navi.

il passo mi mostri e sull'avviso mi tieni.

grande scoglio dall'acqua diviso

da grotte sei percorso.

lì dove dopo tempo tornai

a sentire il silenzio del mare

ritrovandomi in un piccolo splendore..

Sentire l'ardore di un desiderio,

rampicarsi come un'edera sul petto

innalzarsi come un'onda sul mio viso

abbagliare i miei occhi come il sole.

Sentire la saggezza della pace,

distendersi sul mio corpo come piume

rinfrescare la mia anima come una fonte

rendere un sorriso mentre guardo un bambino.

Sentire il tuo corpo inesistente

debole immagine che nei sogni si confonde.