OCHIDEA BLU

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Domani, 27 gennaio, in tutto il mondo,come ogni anno si rinnova il “Giorno della Memoria.” Ed è giusto,giustissimo rinnovare affinché non si perda il ricordo di quella che è stata la tragedia più grave che l’Umanità possa ricordare. E’ uno dei giorni che più odio. È come se, il peso di quei sei milioni di anime,maltrattate e uccise, come se la loro vita non valesse nulla, gravasse come un macigno sulla storia dell’umanità. È come se,sentissi dentro di me,le urla di dolore, paura, preghiera, di quelle persone nelle camere a gas. È come se per tutto il giorno avessi davanti agli occhi le sofferenze di quelle anime. È come se le pozzanghere di pioggia, raffigurassero le lacrime dei tanti bambini, separati dalle loro mamme. È come se le nuvole,rappresentassero la condensa del fumo grigiastro e pieno di morte. E fa male, fa davvero male. Oggi e domani riempiremo le nostre bacheche di belle parole, di citazioni, d’immagini dell’Olocausto. E domani? Domani continueremo a guardare con odio e con sospetto il diverso. Domani continueremo a calpestare anche le persone che diciamo di amare. Io questo “Giorno” lo vivo quotidianamente, lo vedo ogni santissimo giorno nelle facce di tanti diseredati, di tanti precari,di tanti anziani che ormai sono costretti a rovistare nei bidoni della spazzatura,ridotti così non certo dalla ferocia nazista ma dalla ferocia dei mercati,di gente che fa soldi con i soldi. Nei disoccupati senza speranza che vedono le aziende chiudere,nei nostri giovani che non hanno futuro. Lo vivo nelle immagini di milioni di profughi che ormai vagano. Lo vivo nei barconi di disperati che approdano sulle nostre coste, nella disperazione di chi ormai non ce la fa più. Lo vivo nei vari attentati di terrorismo che si susseguono periodicamente … Speravo che il ”Giorno della Memoria”,che il sacrificio di milioni di persone potesse servire a far sì che il Mondo intero prendesse atto dell’Orrore, lo facesse suo e che,in virtù di quell’Orrore, s’impegnasse a far si che tutto quello che è crimine contro l’Umanità non si avesse più a ripetere. Onestamente non mi pare che questo stia avvenendo, anzi io credo che in maniera diversa, con sistemi diversi si stia andando verso una catastrofe di dimensioni maggiori. Tutti, e i giovani in particolare, dovrebbero visitare Auschwitz, respirarne l'atmosfera, comprenderla con gli occhi dell'Anima e custodirne il ricordo nel cuore come antidoto contro l'odio. Perché forse è vero che la storia insegna ma non abbastanza. Se tutto il mondo domani si fermasse e prendesse atto della propria miseria, se anche questo succedesse, non sarebbe ancora abbastanza.