OCHIDEA BLU

***************


Miei cari amici,finalmente la settimana è finita e siamo di venerdì sera.Augurandovi un sereno weekend, desidero esporre un mio pensiero … e ovviamente sarò felice di leggere il vostro commento. Io credo fermamente che tutti noi siamo chiamati a fare e a compiere la nostra parte su questa Terra,senza attendere o avere la pretesa che qualcuno la faccia al posto nostro.Tutti dobbiamo essere partecipi … nella famiglia, nella società in cui viviamo,nel lavoro,nella Fede,nella Politica … Non dobbiamo perdere tempo a pensare e a credere che “tutti siamo utili, ma nessuno è indispensabile”.Questo è un concetto umano, inventato,non si sa da chi,che lascia il tempo che trova. A tal proposito vi scrivo questa storiella che molti anni fa lessi sul muro di un ufficio pubblico: Questa è la storia di quattro persone chiamate:Ognuno Qualcuno Ciascuno Nessuno.C’era un lavoro importante da fare  Ognuno era sicuro che Qualcuno l’avrebbe fatto. Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma Nessuno lo fece. Qualcuno si arrabbiò perché era un lavoro di Ognuno. Ognuno pensò che Ciascuno potesse farlo, Nessuno capì che Ognuno non l’avrebbe fatto. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare. A suo tempo,mi fece sorridere,ma oggi come allora penso solo a sforzarmi di fare al meglio il mio dovere,in ogni circostanza. Solo questa condizione pone le basi per sorridere di quella storiella, senza fare giro di parole.   Pertanto,trovandomi,giorni fa,a seguire un corso sul comportamento umano e sulle sue spiegazioni logico-matematiche,quando il professore di epistemologia delle scienze umane finisce dicendo: “Non ve la prendete, non è per cattiveria se nessuno s’impegna e poi il lavoro non è fatto ma è proprio perché si pensa che qualcun altro possa farlo che non si fa, è una questione di probabilità … “ sinceramente rimango molto perplessa. Personalmente ritengo che in questo comportamento ci sia soprattutto un po' di cattiveria. Non nego, infatti, che mi capita spesso di notare come fatto normale l’abitudine di scaricare le nostre responsabilità sugli altri. Ci risulta abbastanza difficile assumere la nostra quota di responsabilità,molte volte non è neppure un processo malsano o cosciente ma piuttosto avviene per oscuri e complicati intrichi di credenze e forme di pensiero automatiche. A cosa mi riferisco? Al fatto che cresciamo imparando a riversare la “colpa” agli altri, possediamo un “locus” di controllo esterno che ci impedisce di assumerci le nostre responsabilità. E così andiamo con le più classiche frasi generalizzanti che si ascoltano ovunque nel mondo: “La crisi economica è colpa del governo e dei potenti”, “l’inquinamento ambientale è colpa delle grandi multinazionali... ” In questo periodo abbiamo un esempio evidente dai politici. Credo sia una sindrome contagiosa dalla quale Nessuno resta immune. Se solo ci fosse Qualcuno capace di convincere che Ognuno di noi potrebbe fare la sua parte prendendosi Ciascuno le proprie responsabilità, forse si potrebbe uscire da questa situazione. Ciò non vi ricorda la vita politica di un certo paese?? … ahah!!! Infine, un altro esempio concreto che vi racconto,per sorridere un po’, invece, e quanto è successo questa sera a casa mia … C'era da controllare la cottura del pollo. Si era in quattro. Ognuno dei quattro era convinto che qualcuno lo avesse controllato perché ciascuno era nella situazione di poterlo fare. Morale: ciascuno incolpò qualcuno e ognuno questa sera mangiò pane e formaggio e nessuno gustò il pollo perché bruciato.
Se OGNUNO facesse quel che deve fare e QUALCUNO desse una mano e avesse fiducia in CHIUNQUE, si criticherebbe NESSUNO e il lavoro importante sarebbe fatto presto, bene e in allegria