odeon 4.0

caos boscus


studio il mio caos, dentro porto un tanto folto quanto trascurato "boscus"mentre tu predichi del bosco giovane che si mangia il pascolo,mentre indichi, con passione, quel limiteche una volta era un margine e che oraè tornato ad essere, semplicemente,molto naturalmente e persino ovviamente,bosco giovane, osservo, sopra le tue tante e tante parole, mi ripeto, osservo i verdi che ancorapersistono, sempre meno vigorosi, convivendo e declinando, o reclinando particelle di rosso come attimi, piccoli attimi, poi, atomi, gialli.ebbene, alla lunga predica sul bosco giovaneche scende a valle e si mangia il pascolo,trascuratezza, distrazione umana,affido il futuro, do il benvenuto.sento il mio caos stendersi,crepitare generoso,ridacchiare, un po' beota.ma quandouna leccata di gelomi sorprende di schiena,decidendo per la mia nucaper poi scendere lungo la schiena fino ad arrivare ai piedi,immediate, sento le radici sprofondarmi nella terrache conserva, previdente,gli ultimi ricordi di tepori.mi ancoro e ancora,per l'ennesima voltagodo,di quella grande boccagelida, piena di solidi traslucidi,di cristalli irripetibili.e mentre tutte le tue parole scompaiono io mi lascio cadere e riprenderenel piacere di risentirmi dentroed intorno ad un vecchioamico ritrovato. bloccato su note     
    Joseph Mallord William Turner