odeon 4.0

grandioso meccanismo


 WALLACE STEVENS, TESI CONTRARIE II Un pomeriggio chimico di mezzo autunno,quandograndiosi meccanismi di cielo e terra erano contigui,persino le foglie delle acacie erano gialle,lui camminava con il suo bambino di un anno in spalla.Il sole brillava e il cane abbaiava e il piccolo dormiva.Le foglie, persino quelle di acacia, la verde acacia.Lui voleva e cercava un rifugio ultimodai presentimenti stentorei dell'invernoe dei martiri alla moda. Camminava versoun astratto di cui il sole, il cane, il bambinoerano contorni.Il freddo gelava i cigni dalle ampie volute.Le foglie cadevano come note da pianoforte.L'astratto fu lì all'improvviso e sparì.I negri giocavano a pallone nel parco.L'astratto che lui vide,come le acacie,chiaramente:la premessa da cui tutte le cose discendevano,la verve nobile, alessandrina. Le moschee le api cercavano ancora l'odore dei crisantemi. 
          fuck noteogni mattina mi guardo allo specchio e mi incazzo.non ho problemi con rughe, capelli stinti o altreboiate di questa fatta,la questione è altra, è una questione di libertà.vorrei dire che è una questione di verità masarei imprecisa, dovrei dire quindi che è questionedi principi...ho la mia battaglietta personale e come soldatinoinerme la mattina ne ho piene le scatole di tanta arroganzaignorantona.mi devo dare ragione, almeno una volta al giornoper tollerare gli "omissis",e questo mi riporta al principio:ogni mattina mi guardo allo specchio e mi incazzo