odeon 4.0

autoscatti di solitudine


la ricerca dell'immagine:osservo la serie "mirror" di vivian maier, e ciò chevedo è solitudine: aspetto emaciato, sorrisotimido, postura ingobbita, abiti dimessi, trattirigidi, occhi grandi rivolti solo alla definizionedello scatto forografico, e poi autoscatti su specchi di bagni pubblici, su specchi casuali cui sorridere non vista, su specchidi camere anonime, specchi, specchi, ancora specchi. una vita segreta senza sbagliare uno scatto. solitudine?  
 
 
 
 
 
 
 
                 per rob.: black sabbath: solitude  fucking notemastico la nebbia che azzarda al principio del giorno, e godo scelta di solitudine. ho sempre molto pregato a questo altare silenzioso, pregato di rimanervi il più a lungo possibile, a costo di diventare e apparire spigolosa, troppo definita, inavvicinabile a volte.ci si protegge come si può, sino a che non è più necessarioproteggersi. la ricchezza delle percezioni del silenzio, nel silenzio o nel rombo sanguigno e pulsante dell'amata solitudine sono una fortuna favolosa oppurepovertà più assoluta. mi costruisco questi minuti, non li capitalizzo in banche del tempo, vivo, semplicemente. non intendo mentire ora, sull'orlo delle ultime parole sono sempre conscia che al ritorno da questa privilegiata scorribanda, ho per me, con me, voci, calore di corpi, scambio, idee, parole. eppure, con perizia quotidiana, costruisco stati di solitudini come navicelle destinate ad affondare