odeon 4.0

il sapore di miele e sale del dolore


 LUCIANO CECCHINEL - NIENTE... NESSUNO? Vieni sofferenza intridimi con le tue unghie di vetro, poltiglia inerme fammi sanguinare gridare di ingiuste piaghe, premi l'errore ignoto.Forse un vivere come giocosa ridente acqua lasciai andare e altri lo raccolsero senza ombra di paura con frenetiche dissipanti mani. Ma dove, come placare l'assetante bianco sale?Perché i fili del gelo, siderale pena alla mansuetudine di fioriture chinate nel mattino?Per me, per altri, petali infraciditi al primo sole. Oh, denso miele su labbra bruciate di sale! E tuttavia ad altri assoluzione. E niente, nessuno riuscirò a salvare? versi da: "Da un tempo di profumi e gelo" -  lietocolle editore
   epimeteaquanto dolore si deve provare prima capire questo dolore quale uno degli elementi preziosi dell'esistere? non è di abitudine che parlo ma della radice profonda del dolore la quale cresce assieme al nostro stesso essere. la consapevolezza del dolore  non come soppressione del suo senso ma come definizione di ciò che si è,quanto mi sfugge.Se è vero, come pare sia, che siamo fatti di tutto, allora anche il dolore va aiutato, fatto uscire, devoluto a se stessi e agli altri. La natura ci riaccoglie senza pregiudizi, disinteressata ai sensi di colpa, alle labbra crepate e sanguinanti, ai mieli stillanti perdono,interessata al nostro essere interi.