odeon 4.0

caleidoscopio autunnale


ROBERTO BOLANO Una persona - dovrei dire una sconosciuta - che ti accarezza,scherza con te, è dolce e ti porta fin sull'orlo di un precipizio.Là, il personaggio dice ah o impallidisce. Come sefosse dentro un caleidoscopio e vedesse l'occhio che loguarda. Colori che si ordinano secondo una geometriaaliena a tutto ciò che sei disposto a prendere per buono.Così inizia l'autunno, tra il fiume Onar e la collina di Las Pedreras.La sconosciuta è sdraiata sul letto. Attraverso scene senzaamore (corpi piatti, oggetti sadomasochistici, pillole e smorfie da disoccupati) arrivi al momento che definiscil'autunno e scopri la sconosciuta.   Nella stanza, oltre al riflesso che risucchia tutto, osservisassi, lastre di pietra gialla, sabbia, guanciali con capelli, pi-giami abbandonati. Poi sparisce tutto.Scherza con te, ti accarezza. Una passeggiata solitaria nel-la piazza dei cinema. Al centro un'allegoria in bronzo: "La battaglia contro i francesi". Il soldato semplice la pi-stola alzata, si direbbe sul punto di sparare in aria, è giova-ne; il volto è atteggiato a esprimere stanchezza, i capelli ar-ruffati, e lei ti accarezza senza dire nulla, anche se la parolacaleidoscopio le scivola come saliva dalle labbra e allora le scene lasciano di nuovo trasparire qualcosa che puoi chiamarel'ah del personaggio pallido o geometria intorno al tuo occhio nudo. versi tratti da "TRE", SUR EDITORE, pagine da 27 a 31
   David Bowie&John Frusciantefuck notaguardo le tue dita avvicinarsialla mia piaga ed è terrore.il sangue, pompatodal cuore impazzito è violento nella corsa, il mucchio di dolore,nascosto dietro ladissimulazione,è qui.l'urlo è pronto sulle labbra,gli occhi spalancatioltre il credibile.ma quelle tue dita,lievi come farfalla,alleviano il fardello.non me ne accorgo subito,intenta a contenere il panico."paura di ciò che non si conosce" dici, mentre io,che ancora calmo l'affanno,dentro, profondamente,l'ho battezzata"abitudine".