odeon 4.0

stupefatti del suo essere lì - (no post 2-2018)


un brano di mark strand cinquaseienne, un brano che ora come ora ci trova quasi coetanei (tra pochi mesi mark, per i cinquanta). i versi sono di quelli del vissuto, sono estrapolato di riflessionema, ed il ma con strand è doveroso, c'èintatto tutto lo stupore. che parola magnifica-stupore- (amazed at its being there).damiano abeni, fa qualcosa di più che tradurmi strand,diciamo che strand vive qui attraverso la poesia di damiano abeni. thanks to mr. abeni and mr. strandIncipit suggestivo di ROBERTAc'è qualcosa di noi, che deve per l'appunto restare mistero. Ma abbiamo sempre il bisogno di "possedere" - e non solo...  sempre come se le guide fossero i ns bisogni. Ma da queste righe c'è il senso di un bisogno più profondo - quello di farcela dentro questa vita - conducendoci attraverso al nostra anima e il corpo a riconoscere che quelle idee sono la guida allo star meglio per noi, facendoci guidare da ogni particella da giuste idee che sono il nostro moto.. l'immagine è bella e c'entra proprio con lo scritto... i bambini guardano in alto... l'immaginazione è la loro idea sospesa in cui sognare immaginare e sempre e sempre mai abbandonarla anche nei momenti in cui la realtà pare veramente scollarsi dagli intenti comuni da ciò che dovrebbe aiutare tutto il prossimo alla costruzione di uno star meglio comune. che così, non è. perché è la prevaricazione a dominare, il potere e il denaro, e il comodo e quei bisogni che ci hanno fatto credere che siano il nostro credo (la nostra idea). MARK STRAND- THE IDEA - L'IDEAAnche per noi esisteva un desiderio di possederequalcosa oltre il mondo a noi noto, oltre noi stessi,oltre quanto sapevamo immaginare, qualcosa in cuinondimeno potessimo riconoscerci; e questo desiderioveniva sempre di sfuggita, nella luce che svaniva, ein un freddo tale che il ghiaccio sui laghi della vallesi spaccava e si rovesciava, e la neve soffiata dal ventocopriva tutta la terra che riuscivamo a vedere,e le scene del passato, quando riaffioravano,non apparivano più come una volta, ma spettralie bianche fra false curve e cancellature celate;e neppure una volta sentimmo di essere prossimifinchè il vento notturno non disse: "Perchè farlo,specialmente adesso? Tornate da dove venite";e allora apparve, con le finestre accese, piccola,lontana tra gli anfratti di ghiaccio, una baita;e ci fermammo lì davanti, stupefatti dal suo esserelì, e ci saremmo fatti avanti ad aprire la porta,e saremmo entrati nel lucore a scaldarci, lì,se non fosse che era nostra proprio non essendonostra, e che doveva restare vuota. Quella era l'idea.versi da -L'uomo che camminava un passo avanti al buiopoesie 1964 2006-cura e traduzione di DAMIANO ABENImondadori editore, pagine 186 e 187, 2007raccolta di strand intitolata THE CONTINUOUS LIFE, 1990   vivian maier per l'immagine (?) 
 impressione immaginifica di Roberta, Renè Magritte
    brano musicale, per la gentilezza di TOBIAS LACEYInspiral Carpets , This Is How It Feels    brano musicale, per la gentilezza di ROBERTAFabrizio de Andrè, Morire per delle idee   fuck nota di SEVERAL (passione d'arte consistente)"l'inconsistenza delle mete, (spesso) unica certezza che abbiamo"