odeon 4.0

circa le mattine che provi a spiegare e non ci riesci


 impressione letteraria di Tobias ovvero Lacey MunroBORIS PASTERNAK DOTTOR ZIVAGO- Sentirete dolore? Sente forse il tessuto la propria dissoluzione? Cioè, in altre parole, che sarà della vostra coscienza? Ma che cos'è la coscienza? Vediamo. Desiderare coscientemente di dormire è insonnia garantita, tentare coscientemente di avvertire il lavorio del propria digestione è esattamente perturbare la sua innervazione. La coscienza è un veleno, un mezzo di autoavvelenamento per il soggetto che la applica a se stesso. La coscienza è luce, proiettata al di fuori e che illumina la strada a noi, perché non si inciampi. La coscienza sono i fari accesi davanti ad una locomotiva che corre. Rivolgete la loro luce all'interno e succederà una catastrofe.     impressione d'arte di SEVERALALBERTO BURRI, NERO CRETTO
     superhardfuck nota (su post incompleto - più che altro flusso di coscienza)siamo e rimaniamo responsabili delle parole che scriviamo e diciamo. le parole feriscono come lame o carezzano come piume.quante volte siamo realmente consapevoli e compiutamenteresponsabili di ciò che scriviamo o diciamo?non credo in un sonno collettivo che ci obnubila le menti,invece ho la percezione netta di una perdita, non irreversibile,del nostro diritto di libertà, ho l'impressione che sia più semplice decidere per la truculenza e la tracotanza di un bel minestrone volgare,da somministrare e da bere, che confermi strutture di pensieroche magari non ci appartengono affatto  per etica e nemmeno per costume ed educazione, piuttosto che un sano e facile dialogo, ancorché veemente,appassionato, infervorato, acceso, feroce, sentito, emotivo, vero e realema privo di porcherie offensive, volte a piegare e spezzare l'avversario,piuttosto che rendere chiari i nostri intenti, le nostre idee, chea questo punto passano al seminterrato, altro che in secondo piano.stiamo assistendo agli effetti di anni di somministrazionedi pillole di merda avvenute tramite trasmissioni televisive,radiofoniche, da social, interessate all'audience (non so come si scrive) piuttosto che ad un contenutotutto rivolto alla realtà dei fatti che, già di suo riesce a toccarepunte dell'incredibile, del surreale, del mostruoso.chiaro che nella comunicazione ci sta dentro tutto, da culi, cazzi e fiche, bianchi e neri, polentoni, terronie barconi, io ti do se tu mi dai, in avanti ma, e qui mi ripeto, quanta consapevolezza hanno i portatori di un linguaggiototalmente giudicante, volutamente falso rispetto agli effettiche la loro disgraziata azione ha, ha davvero, non rischia di avere, ripeto: ha.e quotidianamente i giochi si fanno e si rifanno sempre nella medesimamaniera, senza un teatro in cui inscenare, impersonare e realizzare, fare esperienza non solo della propria ragionema soprattutto di quella altrui.le lezioni più belle che ho avuto nella vita sono provenute sempre dallasmentita di ciò che credevo più certo, questo mi ha permesso di sospenderegiudizi sommari e agire d'ascolto, in accoglienza, prendendomisolenni batoste, utilissime al mio ego immodesto.a me vedere il giornalismo diventare notiziasansazionalismochetira ma non dichiara mi rende profondamente sgomenta.con buona pace degli amici che ho, che di mestiere scrivono, e si riducono spesso a scrivere una mareadi cazzate pur di tenersi il lavoro e di performare al meglio, in un sensocompletamente estraneo alle loro intenzioni originali. 01 (assieme al proprio grande boh)