MARK STRAND- CENTO VIRGILIANUS -E così, passando sotto la cupola del cielo immenso sospinti da tempeste e mari in burrasca, giungemmo, chiedendoci su quale sponda del mondo eravamo stati gettati. L'ululare dei cani si udiva per tutto il crepuscolo, e sulle tombe il crepitare che fa un fuoco di stoppie sferzato dal vento; e poi, da cortili ghiacciati, i lamenti striduli delle donne si alzarono contro le stelle d'oro e silenti. All'inizio non ci mancavano le città da cui eravamo partiti - le case dipinte di rosa e di verde, i cigni che si cibavano tra le canne del fiume, gli scrosci di luce estiva che scorrono sui pascoli. Che importava se avevano sperato di trovare Apollo qui, finalmente in trono, che importava se un freddo attanagliante ci gelava le ossa. Eravamo giunti in un luogo dove tutto piange per come va il mondo.Versi da L'uomo che camminava un passo avanti al buio, Mondadori Editore, pagine 190 e 191
purezza della libertà
MARK STRAND- CENTO VIRGILIANUS -E così, passando sotto la cupola del cielo immenso sospinti da tempeste e mari in burrasca, giungemmo, chiedendoci su quale sponda del mondo eravamo stati gettati. L'ululare dei cani si udiva per tutto il crepuscolo, e sulle tombe il crepitare che fa un fuoco di stoppie sferzato dal vento; e poi, da cortili ghiacciati, i lamenti striduli delle donne si alzarono contro le stelle d'oro e silenti. All'inizio non ci mancavano le città da cui eravamo partiti - le case dipinte di rosa e di verde, i cigni che si cibavano tra le canne del fiume, gli scrosci di luce estiva che scorrono sui pascoli. Che importava se avevano sperato di trovare Apollo qui, finalmente in trono, che importava se un freddo attanagliante ci gelava le ossa. Eravamo giunti in un luogo dove tutto piange per come va il mondo.Versi da L'uomo che camminava un passo avanti al buio, Mondadori Editore, pagine 190 e 191