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L'insostenibile pesantezza del lavoro


Chi l’avrebbe mai detto. Io! Cazziata perché lavoro troppo.Perché non delego. Ma delegare a chi?Ai tuoi colleghi.I miei colleghi? Quelli a par livello? devo dare io il mio lavoro a loro? Non dovrebbe essere il capo a smistarlo?Dettagli. La mia vita si perde nei dettagli da sempre.Siccome non avrò mai il coraggio di dare direttive (perlopiù a un pari livello)siccome chiunque, potrebbe rispondermi “ma tu chi sei??”e siccome so che la mia risposta sarebbe, placida,  “nessuno”, mi tengo il lavoro da fare.E resto in ufficio anche stasera.Ci sono delle cose che qualche anno fa per me erano impensabili, adesso sono la routine, impregnata dal ritmo frenetico di questa città che spaccia per lavativo chi rallenta e si ferma un attimo.Mi chiedo sempre più spesso se è questa, la vita che voglio vivere, almeno fino alla pensione.Se mai i trentenni di oggi alla pensione ci arriveranno.Scusate il tono polemico, ma mi sono messa a riflettere perché dopo 10 anni di lavoro e sacrifici finalmente dovrei essere arrivata al traguardo da molti agognato:UNA CASA MIA.Monolocale 40mqL’unica cosa che posso permettermi, dopo 10 anni di non deleghe e cazziate.Ah, ma la colpa è mia perché non ho mai messo niente da parte. Perché ho cercato di godermi tutti i soldi che avevo con piccoli vizi.Vergogna! stacci, nei tuoi 40 mq e fatti le tue sane 12 ore giornaliere a poco più di mille euro al mese.Casa mia. Sapete che non so se ne ho voglia?Non ho voglia di possedere niente. Quando mi parlano di rogiti e atti notarili e commissioni mi distraggo, la mente è lì che vaga, vede un’isola deserta, una capanna nel nulla. Cose così.ma non vorrai mica andare in affitto?dice la gente.Non avrai mai un capitale! Così butti i soldi dalla finestra!Legati per sempre a una banca, piuttosto. Soldi, soldi, sempre maledetti soldi.Mi scuso, stasera mi girano.