Post n°1224 pubblicato il
18 Settembre 2014 da
virtute81
Ai tempi delle superiori ho avuto un gran gatto.
Devo dire che mi ha segnato soprattutto ora che mi accorgo che qualcosa me l'ha lasciato a livello caratteriale.
Con lui avevo avuto un bel rapporto dove ognuno rispettava il posto proprio e lo spazio dell'altro. Perche tra animali in fondo ci capiamo.
Quando fischiavo anche in lontanaza mi raggiungeva, cosi per una carezza e per stare un po vicini. A distanza di anni mi ricorda un po la volpe del piccolo principe.
Dopo di Whisky (lo so un nome un progamma, garantisco che ai tempi il nome non lo scelsi io) dicevo dopo di Wisky ho iniziato a preferire i gatti ai cani.
Con i cani non c'e' un vero e proprio "guadagno" del rispetto.
Il gatto e' indipendente e ti sceglie se gli piace, se gli vai a genio. Gli piaci perche' sei tu!
E cosi' quando lui mi riconosce io mi riconosco. Sono io e nessun altro.
Oggi a distanza di anni un parallelo lo trovo con le donne che frequento. (Certo pure io un po di cervello no?! Glissiamo e andiamo avanti...) Mi piacciono indipendenti e capaci di stare vicini quanto lontani. Tempi e spazi, ad ognuno i suoi.
...E cosi' oggi mi accorgo che anche settembre ha superato la meta'. Tra la nebbia di questi giorni e un cielo grigio monotono scandito dalle ore lavorative tutte uguali.
Concludo con una domanda della mia simpaticissima (come una lavanda gastrica) psicologa:
Psicologa: C'e' qualcosa che di questa sessione vorresti portare con te?
io: Vede... se lo domanda pure lei?!
Buonanotte