Moderna Odissea

tutti d'accordo - io me ..e gli altri me


Proprio ieri un mio collega e amico mi faceva notare che forse sarebbe piu' saggio tenere una direzione. Mi chiedeva ma come fai a venire qui fare il tuo lavoro in quel modo tornare a casa e cambiare e fare tutt'altro. Io non ci riuscirei.Riesci a tenere in ballo tante cose, cambiando completamente. Ma non sarebbe meglio fare una cosa alla volta?Come dargli torto? [e si che sarebbe meglio  pero' troppo facile direi ;) ]Il fatto e' che non me ne accorgo. Io la chiamo semplicemente curiosita', creativita' in certi casi. Ovvero inizi una cosa ispirato, e dopo, o stacco la spina o appena la finisco e' ora per altro.Dopo lo sprint iniziale quando le cose stanno prendendo forma hanno quasi perso il fascino dell'idea iniziale. Ormai sono reali..  e cosi' non resta che finirle. Esce la parte, creativa, artistica quella che che si sente uccisa dalla routine, che vive il colore rosso e si da a cio' che sentiamo. Quindi per me dopo una giornata di lavoro, la cosa piu' naturale e' andare a fare una corsa nel parco, o ballare latino-americani, o un giro in moto, o buttarmi in una nuova avventura ricca di sensazioni. O magari cambiare citta'? (cosa che ho fatto solo un paio di volte ma insomma non e' che sia matto. O almeno giusto un po.E ci sono sempre ottimi motivi! ).Ecco... e poi in tutto questo ci sono i conti con la vita "normale"...ci sono le responsabilita'. E cade a fagiuolo l'esempio che nel 2012 ho lasciato il mio contratto indeterminato per tornare a lavorare da libero professionista.Io penso sia tutto lineare e le mie idea siano tutte d'un pezzo fino a che non incontro gli altri me. Prima me ne accorgevo, ormai per me e' naturale pensare da oguno dei punti di vista ed esserne pienamente inconsapevole. Un po come ri-iniziare a studiare i ritratti a carboncino (e riprendere la mano) e finire a studiare dei tutorial da truccatore! Naturale no?