Moderna Odissea

Riflessioni "normali" di una persona "normale" alla fine.


Un inferno.Cresci, ti accorgi che sei uno dei tanti, e che devi cancellare la presunzione di essere, tipica della gioventù.Allora ti organizzi, pianifichi, pensi al tuo futuro, ti sforzi di conformarti e ti crei i punti di riferimento : amore, figli, casa, lavoro.Tutto sommato non è poi così male vivere nella normalità....Non sei nessuno, ma hai delle buone motivazioni : i figli, la convinzione di dare il tuo piccolo contributo al mondo e al prossimo, la speranza di godere gli ultimi anni della vita meditando sul senso e scoprendo le verità sulla vita.Ad un tratto perdi il lavoro.Non hai più voglia di amare, diventi apatico, ti senti in colpa a guardare i figli negli occhi, guardi la tua casa, e ti accorgi che non ti da piu quel senso di relax e di sicureza, ma al contrario ti mette in agitazione : sai che la perderai presto."Lavoro" una parola che amavi, ora ti da solo ansia, un nodo alla gola,  un buco nello stomaco, non riesci a parlare, vorresti piangere.Rimetti tutto in gioco, pensi a se valga la pena vivere, niente a più senso, tutto è relativo e passeggero.Nel cervello il caos, l'orrore, il sottile filo che ti trattiene dalla pace eterna : unica soluzione di tutti i problemi, e fine di tutte le sofferenze.Aiuto!!!