Moderna Odissea

Realta' distorte - a corte


Di quale realta' faccio parte a volte non lo so. Sembra quasi un sogno ipnotico dove le pareti dei miei principi si spostano, la verita' e' una variabile basata su assiomi tutti da provare.Ed eccomi signor giudice che ogni no che dico, questa realta' prende forma.Si distorce e contorce. Dentro come un nodo allo stomaco si esprime in distrazioni e singhiozzi senza parole.Signor giudice vorrei saper dire di no, quando le cose mi fanno male. E le vorrei veder arrivare da lontano, cosi' se non posso evitarle, posso spostarmi in tempo.E invece no, un treno da lontano visto e io impantanato con i piedi a terra, nel fango dei tanti no che non ho detto. Come gocce di profumo senza un dosatore, cadute a terra al momento sbagliato.La pozzanghera dei miei no non detti, di sangue e profumo. E' un concentrato di distillato d'amore non ricevuto, di autostima che manca di tutti i no che hanno detto a me. In fondo io so cavarmela, meglio ferire me stesso che dire un altro no. Un'altra goccia.E stavolta no signor giudice. La bottiglia e' aperta e prima o poi imparero' a trovare un'equilibrio dinamico, tra assiomi, realta' e verita'.Signor giudice giuro nelle migliori intenzioni con cui ho iniziato, e se ho ferito qualcuno, ho ferito prima me stesso. Giusto una domanda, non ha mica trovato il mio dosatore? Di profumo ne porto gia' abbastanza, e stavolta i piedi li voglio saper muovere in tempo.