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Moderna Odissea

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Messaggi di Luglio 2013

la geografia che non ho studiato

Post n°1024 pubblicato il 24 Luglio 2013 da virtute81
 

La spagna ha un clima fantastico, una bella qualita' della vita quasi a dispetto degli stipendi bassi. In svizzera si puo' fare deltaplano, l'italia e' bellissima dalle piste di sci alpine, ai mari del sud stupendi. Poi ancora, Dubai, le bellezze del Nepal leggermente scure come le indiane e dai tratti orientaleggianti con gli occhi a mandorla. Le isole Fiji e la natura incontaminata, i colleghi della nuova Zelanda,  o quelli australiani; ancora la vita in Tailandia e per tornare indietro il Marocco e le sabbie del deserto.

Certo la geografia della scuola non mi piaceva e neanche l'inglese. Ironia di una scuola che mostrava cose che per me non esistevano ed ora che vorrei saperle le scopro li, come stasera che l'India come posizione la immaginavo piu' vicina all'africa di quanto non fosse.

Non ricordo con chi parlavamo del Madacascar, e a proposito di altre cose, degli amici in Canada, e del lavoro per cui ho mandato il curriculum (in ballo tra canada e svizzera). Certo questo piccolo mondo e la geografia che non sapevo. Quella  in cui la Polonia non sembrava cosi' grande, quelle in cui pensando a cosa faro' da grande e dove vorresti aprire una spa, o dove vorresti incontrare gli amici per un drink. Dove portare una tua cara amica in vacanza, o ancora, dove vorresti lavorare. Le lingue vanno di paripasso, prima dei 40 ne voglio parlare almeno 4 fatte bene... pensavo italiano, francese, spagnolo e portoghese... magari poi riusciro' a mettere arabo e mandarin. Sempre qui e' quasi normale parlare 5 lingue, cosi' come sapere che le ragazze svedesi e norvegesi imparano a scuola ad orientarsi, e le mappe probabilmente le sanno leggere meglio di te. Che le ragazze polacche, russe e zone limitrofe non di rado parlano 4 o 5 linugue. Cosi' come le almeno 3 che parlano le orientali.

E dire che la scuola, ecco durante la scuola tutto questo non riuscivo a vederlo.

Buona serata

 
 
 

sull'onda delle emozioni

Post n°1023 pubblicato il 24 Luglio 2013 da virtute81
 

Sull'onda delle emozioni tutto assume colori forti, sapori intensi.. odori tipici.

Ed ancora sull'onda delle emozioni sembriamo perdere il controllo. Eppure un attimo, controllo di cosa? Un'onda in fondo si cavalca, una musica si balla, la vita si vive.

S.G

Buon pomeriggio

 

 
 
 

italia una nazione di fighi..

Post n°1022 pubblicato il 23 Luglio 2013 da virtute81
 

Continuo a leggere della vita italiana, anche se da 6 anni vivo in un'altra nazione. La mia Roma, sempre bellisisma e sempre trafficata.La Milano di Eli. Le citta' che di volta volta ognuo di voi mi descrive con immagini e parole.

Sapete, noi italiani da fuori siamo cittadini particolari. Lavoratori, un po pigri, intelligenti, creativi, passionali. Allo stesso modo, molte scelte che facciamo e forse facevo ora mi sembrano strane.

Una stranezza di ogni giorno per i miei "romani": ma possibile un'ora di traffico sul raccordo, e nessuno ha mai pensato alle biciclette o semplicemente  cambiare qualcosa? Continuare con le stesse azioni e aspettarci risultati diversi sembra all'ordine del giorno. O forse arresi sulll'altare di una monotona strada che porta dove nessuno sembra contento.

La situazione va avanti da anni; in generale non so se e' collegato, comunque quel che conta e' il mito del "figo". Certo l'auto fa figo, fa figo spendere per le vacanze, anche se la vita media ormai e' vicino alla poverta'. Non piu' risparmiare un poco ogni giorno per un futuro, quanto apparire ogni giorno e sparare per un fuoco d'artificio. Una boccata d'aria per una vita in lattina.

E allora compro il SUV, faccio una vacanza per cui lavoro un anno e spendo tutti i soldi, in nome di cosa? Ditemelo voi. Che senso ha se per quella boccata d'aria ci infiliamo un anno sotto vuoto? Che senso ha vivere in un mondo di fighi ingessati senza che nessuno di loro, si senta se stesso, si senta bene in quei panni, e passa una vita a raggiungere qualcosa che a dire il vero neanche gli interessa?

 

ditemelo voi... Dimenticavo. Siete in vacanza o in lattina.
Vorrei un finale col botto, ma penso che di botti esplosi e finiti ce ne siano gia' a abbastanza. A me basta che qualcuno ci rifletta un po, magari in vacanza, magari fermo in un suv.

 
 
 

insegnamenti da lontano

Post n°1021 pubblicato il 22 Luglio 2013 da virtute81
 

C'è una tribù in Africa, dove la data di nascita di un bambino non viene conteggiata dalla nascita, né dal concepimento, ma dal giorno in cui il bambino era un pensiero e nella mente di sua madre. Quando una donna decide che di avere un figlio, se ne va e si siede sotto un albero, da sola, e ascolta fino a quando "sente" la canzone del bambino che "vuole venire". E dopo che ha sentito la canzone di questo bambino, lei torna da colui che sarà il padre del bambino, e gli insegna la canzone. E poi, quando fanno l'amore per concepire fisicamente il bambino, un po del tempo cantano la canzone del bambino, come per invitarlo.

E poi, quando la madre è incinta, la madre insegna la canzone del bambino per le ostetriche e le vecchie donne del villaggio, in modo che quando il bambino è nato, le donne anziane e le persone intorno canteranno la canzone del bambino per accoglierlo.

E ancora, come il bambino cresce, la canzone viene insegnata agli altri abitanti del villaggio. Se il bambino cade, o si fa male il ginocchio, qualcuno lo raccoglie gli e canta il suo canto. O forse il bambino fa qualcosa di meraviglioso, o passa attraverso i riti della pubertà, poi come un modo di onorare questa persona, la gente del villaggio canta la sua canzone.

Nella tribù africana c'è un'altra occasione su cui gli abitanti del villaggio cantano al "bambino". Se in qualsiasi momento durante la sua vita, la persona commette un crimine o un atto sociale aberrante, l'individuo è chiamato al centro del paese e le persone in formano un cerchio tutti intorno. Poi cantano la loro canzone.

 

La tribù riconosce che la correzione per il comportamento antisociale non è una punizione, ma è l'amore e il ricordo di identità. Quando si riconosce la propria canzone, non si ha voglia o bisogno di fare nulla che possa ferire un altro.

E in questo modo scorre la loro vita. Nel matrimonio, le canzoni dei due individui sono cantate, insieme. E infine, quando questo non piu' bambino è sdraiato a letto, pronto a morire, tutti gli abitanti del villaggio che conoscono la sua canzone, e cantano, per l'ultima volta, il canto ormai legato a quella persona.

Possiamo non esser cresciuti  in una tribù africana che canta la nostra canzone nelle transizioni di vita cruciali, ma la vita è ci ricorda sempre quando siamoin sintonia con noi stessi e quando no. Quando sentiamo bene, siamo in sintonia con la nostra canzone, e quando ci si sente male dentro, no.
Ricordate che nessun uomo è un'isola: a volte, tutti abbiamo bisogno di aiuto per ricordare la canzone e di cantare bene. Basta continuare a cantare fino a quando raggiungiamo la melodia e possiamo cantarla insieme.

sorgente [http://thegodmolecule.tumblr.com/post/48146343226/here-is-a-tribe-in-africa-where-the-birth-date-of]


 
 
 

la rana bollita - punti di vista

Post n°1020 pubblicato il 20 Luglio 2013 da virtute81
 

Ascoltando un audio sullo spread e' uscita una metafora che mi ha dato molto da pensare: la rana bollita. In questa metafora (la faccio breve) la rana messa a cuocere nell'acqua tiepida, non salta: la temperatura, e' buona anzi migliora quando l'acqua inizia a riscaldarsi a fuoco lento. Questa rana sta dentro perche' e' piacevole. Ancora piu' calda e per finire la storia la rana si accorge che l'acqua e' troppo calda quando e' troppo debole per scappare.

Storia strana sulla nostra "in-umanita' ". Onestamente calza bene su molte cose; pensate che l'ho sentita applicata al fatto che la BCE (banca centrale europea) non ha un corrispettivo in oro dei soldi che stampa. Sembra una cosa piccola ma non e'.

Cambiando completamente contesto avevo degli amici l'anno scorso che discutevano perche' lui voleva la sua lei sempre in tiro. Sinceramente questo era tutto quello che era trapelato. Ora lei e' innamorata e la data delle nozze e' fissata.

Un po come il finale della rana lui non va a letto con lei da tante settimane, perche' a lui piace quando lei "si veste in modo provocante" e c'e' qualcun'altro coinvolto. Anche qui, lei e' quasi bollita, e se ne sta accorgendo ora di quel che significava "vestire bene" all'inizio.

Ultimo esempio, ho pagato £25 sterline ierisera per entrare ad un evento organizzato da italiani, e solo dopo aver pagato mi sono accorto di quanto facesse schifo l'organizzazione. Era cosi' pieno che non c'era posto in piedi. C'era un band... e l'unico spazio disponibile (in tutto sono stato 5 minuti perche' faceva caldo) c'era l'organizzatore a fare le foto per fregare qualcun'altro.

Questa della rana e' stata una semplice metafora,  che mi sta dando molto da pensare.
Possibile che siamo cosi' in-umani, e dal cavallo di troia in poi non siamo cambiati molto?

Buon fine settimana a tutti

S

 

Indovina chi ha tenuto tutti sveglio la scorsa notte?

 
 
 

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