Moderna Odissea

1969

non so cosa accadeva in quegli anni,
comunque la musica che mi piace di più' viene tra il 1965 e il 1975!
Ennesima conferma, appena trovata:

...Credo tutta colpa di mio padre! :)



Ed ecco qui un classico (almeno per me) :D

le parole giuste

C'e' tanto che da fuori non si vede, e va bene cosi'. Tanto del nostro mondo e' dentro e un pochino alla volta si riflette. Fuoriesce. Si svela come una sorpresa, come un piccolo fiume. Altre come un applauso scrosciante.

Ricordo qualche giorno fa quando stanco, in ritardo, senza chiavi e ancora con tutto nelle buste come uno sfollato per un armadio che non arriva. Ecco quella mattina un nano con delle buste pesantissime ha attravesato la strada. Qui si aspetta che i pedoni passino anche se super lenti... e in quel frangente, quel lungo attraversamento mi e' scappato un sorriso.

In qualche modo arrabbiarmi non e' conveniente, imprecare tanto meno. So che stava a me capire cosa la mia vita mi stava presentando. Cosa volevo vedere in tutto cio?

Ho provato a pensare, vivere senza giudicare godendomi ogni attimo come se fosse il mio. E' il mio, lo so. E' che a volte mi immergo cosi' negli eventi che quasi divento un tutt'uno con quel che devo fare. Cosi' in quel piccolo frangente ho scelto. Ho scelto cher ero piu' di uno che andava passivamente a lavoro. Mi sono chiesto cosa c'era per me in quella catena di eventi quasi irreale che si presentava. E li ho realizzato. La mi testa era sempre da qualche altra parte, scatenando scene da film. Quella persona che attraversava meritava tutto il tempo di attraversare, con me presente. Come ogni attimo della mia vita del resto.

Quindi tornando alle parole giuste vi garantisco che quelle non le ho trovate.
Piu' che altro sono stato fortunato a trovare un sorriso, a cercare un abbraccio altre una parola. Spesso una battuta o una riflessione interessante. E forse quelle buste della spesa quella persona che attraversava e le parole giuste magari sono simili.

In tutta la scena potevano essere buste di sfortuna, poteva essere un fenomeno da baraccone, o la fortuna di un attimo di rifelssione in una mattina frenetica.

Forse come quelle buste in mano ad un nano che attraversa la strada zoppicante, le parole giuste spesso non ci sono. Altre ci attraversano la strada. Ci danno l'occasione per pensare un attimo. A volte sono un gesto, un'emozione. Forse di colpo, lentamente un giorno per caso capitano li, dove vai di fretta a lavoro una mattina.

Magari non sono neanche parole, sono un gesto, una parola, un'illuminazione. Un pensiero che ha preso forma e trovato posto dentro di noi. Un eco lungo un brivido.

Forse quel giorno ho scelto di leggere cosi' il messaggio. Ho scelto di sorridere, ho rallentato. E cosi ascolto.

Quando mi raccontate di aver visto un nano, quando mi raccontate dei vostri problemi, forse come me che quella mattina, penso alle buste. So che quelle erano le mie buste, cosi' come mi raccontante delle vostre.  So che ognuno ha le sue, e quello che viviamo e' singolare comunque forte e comune allo stesso  tempo. E in questo forte stesso senso che sentiamo, ci riconosciamo.

Ci riconosciamo ed e' li che magari per caso una mattina quando un nano in ritardo ti attraversa con quelle pesanti buste della spesa lo riconosci e sorridi.