in realtà questo non è proprio un dialogo. difatti non ci sono le lineette all'inizio di ogni riga. quando ho scritto il titolo pensavo avrei scritto un dialogo, senza sapere ancora cosa ci sarebbe finito. e invece poi mi son messo a scriver questo. questo nel senso di durante che sta accadendo.che poi, oggi, il dialogo isilbrandesco c'è financo stato. e per nulla immaginifico. anzi, proprio extra-blogghe.dapprima avevo verificato come l'ansia da prestazione fosse isotropica. mica mi piglia solo quando devo fare quelle copule lì. che poi è passato tanto di quel tempo che nemmeno me la ricordo più, l'ansia pre-copulesca intendo. e quindi può saltar fuori anche per una pizza, sempre dell'ansia sto parlando, per quanto più relazionale. e che ne sai, tu, degli scherzi che ti fa in maniera isotropica, ovvio che continuo a riferirmi all'ansia, nel senso generale de.il fatto è che qui dentro si fa i cazzari, occhei. che lo si può fare in tanti modi: ad esempio quelli sciarconici pullulano di nomi per nulla banali e molto altro. però si è cazzari: anche se uno scrive di come è, senza sparar chi sa quale sontroppofico-cazzata. poi fuori di qui è come se ci si spogliasse. face-to-face.poi ti può succedere di prender la sòla. ed è capitato un po' di volte. e magari sei pure andato lontano a verificarlo: con o senza denudatia dell'interlocutrice. altre volte ti va bene, in quel caso raramente c'è la denudatia, e per certi aspetti un po' spiace. ma il piacere sia andata bene sovrasta di brutto il fatto ci si risparmi l'ansia della denudatia.oggi mi è andata bene. ed ovviamente senza la denudatia. l'enigma financhiano di quel che avrei incrociato mi incuriosiva. ma non sapevo esattamente che avrei trovato. come se quel suo blogghe fosse in realtà una specie di piccolo palcoscenico, dove va in scena isilbrandamente con tanti veli figurati, fino a piegare ad iperbole tutto quel che racconta. ecco, ero curioso di sapere chi ci stava a muover le fila di tutto quella baraonda: immaginifica, quella sì.che l'abbia scoperto sarebbe un'affermazione un po' da sborone. però qualcosina-ina-ina l'ho financo intuita. ed è la meraviglia di trovar di fronte l'umana genia delle persone profonde: ognuna a suo modo. ma è proprio questo il bello. veri-faico.
dialoghi sciarchianamente immaginifici
in realtà questo non è proprio un dialogo. difatti non ci sono le lineette all'inizio di ogni riga. quando ho scritto il titolo pensavo avrei scritto un dialogo, senza sapere ancora cosa ci sarebbe finito. e invece poi mi son messo a scriver questo. questo nel senso di durante che sta accadendo.che poi, oggi, il dialogo isilbrandesco c'è financo stato. e per nulla immaginifico. anzi, proprio extra-blogghe.dapprima avevo verificato come l'ansia da prestazione fosse isotropica. mica mi piglia solo quando devo fare quelle copule lì. che poi è passato tanto di quel tempo che nemmeno me la ricordo più, l'ansia pre-copulesca intendo. e quindi può saltar fuori anche per una pizza, sempre dell'ansia sto parlando, per quanto più relazionale. e che ne sai, tu, degli scherzi che ti fa in maniera isotropica, ovvio che continuo a riferirmi all'ansia, nel senso generale de.il fatto è che qui dentro si fa i cazzari, occhei. che lo si può fare in tanti modi: ad esempio quelli sciarconici pullulano di nomi per nulla banali e molto altro. però si è cazzari: anche se uno scrive di come è, senza sparar chi sa quale sontroppofico-cazzata. poi fuori di qui è come se ci si spogliasse. face-to-face.poi ti può succedere di prender la sòla. ed è capitato un po' di volte. e magari sei pure andato lontano a verificarlo: con o senza denudatia dell'interlocutrice. altre volte ti va bene, in quel caso raramente c'è la denudatia, e per certi aspetti un po' spiace. ma il piacere sia andata bene sovrasta di brutto il fatto ci si risparmi l'ansia della denudatia.oggi mi è andata bene. ed ovviamente senza la denudatia. l'enigma financhiano di quel che avrei incrociato mi incuriosiva. ma non sapevo esattamente che avrei trovato. come se quel suo blogghe fosse in realtà una specie di piccolo palcoscenico, dove va in scena isilbrandamente con tanti veli figurati, fino a piegare ad iperbole tutto quel che racconta. ecco, ero curioso di sapere chi ci stava a muover le fila di tutto quella baraonda: immaginifica, quella sì.che l'abbia scoperto sarebbe un'affermazione un po' da sborone. però qualcosina-ina-ina l'ho financo intuita. ed è la meraviglia di trovar di fronte l'umana genia delle persone profonde: ognuna a suo modo. ma è proprio questo il bello. veri-faico.