Relative

su cerchi magici. coorti di proni scendiletto. inner circle de noartri. falchi, lealisti, colombe, neodiccccccì. e la badante.


poiché è un periodo complesso [come suona bene], ho deciso di aggiungere melma curiosa al mi divenire.ieri sera, ascoltando un po' del santoro più pruriginoso, letto i commenti di reazione, l'attenzione mi casca su di un nome: maria rosaria rossi, dai maligni detta "la badante". e mi son chiesto: sarà mica lei quella figura che segue il nano ovunque, probabilmente con due tette che ti sfondano il parabrezza, che ha gli occhi un po' spiritati.chiedo al signor gugol. e viene fuori sì che è lei. le immagini confermano quanto pettorute siano le credenziali più appariscenti. in una porzione del cervello mi parte pure una delle fantasia più turpi: prenderla in maniera un po' rude, pochi preliminari, magari da dietro, urlandole "merettrice, merettrice". funziona solo con le donne del pidielle, possibilmente insopportabili. se hanno le tette grandi meglio.ma non mi son fermato alla fantasia. e comincio a leggere quello che il signor gugol racconta. di come - pare - sia diventata una sorta di deus ex machina del partito del capo, che sia odiatissima in virtù del ruolo di prossimità al capo, di come si sia ingraziato il capo, di come filtri chi e come può parlare col capo.quindi, mentre leggevo, mi immaginavo quella plottiglia di parassiti. delle dinamiche fatte di opportunismi più o meno biechi. dell'opacità di quello che può essere il gorgheggio morente di ciò che una volta si poteva scambiare per rapporto di amicizia e stima. dell'iperbole rovesciata della statura morale di quei cortigiani. la puzza - figurata - del putridume sbandierata come sincerità dei legami.chi conosce la cultura classica, sommessamente, potrebbe insegnarmi come e quando sono già state narrate i canti di questa punto di accumulazione di meschinità melliflua informe. dall'epica dei miti ad un qualche letterato che non è uno di quelli che leggo io.leggevo. e pensavo di come un sistema del genere non possa che implodere. azzardando un paragone un po' meccanicista, come non sta in piedi un ponte progettato male. come non può che fallire un'attività economica che non ha sufficienti risorse in entrata. il capo è solo, probabilmente malato, incapace di tener testa alle angherie fameliche del verminaio di cui si è circondato: per mutuo opportunismo, ovvio. da una parte la necessità egotica di sentirsi riverito, disprezzando i propri sodali per la pochezza e l'insincerità dell'affetto dimostrato. dall'altra gli usurpatori del potere che promanda dal capo, con i conseguenti onanismi di pensarsi classe dirigente, che può decidere le sorti del paese: che però odiano il padre-padrone che permette loro di umiliarsi così, per lui.pensavo che una cosa del genere non può reggere. si consumeranno e si divoreranno a vicenda. come un banale branco di iene cortigiane. un cupio dissolvi da cui magari qualcuno si salverà: con la furbizia, che è dei servi. e pensandosi scaltro, che sarebbe dei liberi, pianterà la bandiera come il fondatore del nuovo contenitore politico dei moderati. quelli che il loro riferimento è il ppe, ovvio.pensavo che una cosa del genere non può reggere. e difatti forse è già crollata. ma erano talmente tanti, putrebondi ma già vicini al rigor, che si sono afflosciati ma si sotengono uno vicino all'altro. non riescono a precipitare, non c'è spazio. sono troppi, prezzolati, ontologicamente venduti. rimane in piedi il tutto, ma è solo uno scherzo delle pieghe della statica.sì potrebbe anche lasciarli perdere. sono tecnicamente crollati. è che quel pilone alto e marcinolento puzza. diommmio se puzza. che è tutta questa puzza? non la sentite?