Relative

leve


ho ritrovato il DeGre. in tivvù, piuttosto raro vedercelo [a parte l'intervista spocchiosisssssssima da fazio la scorsa edizione del già citato "che tempo che fa"].Bello. veramente bello: non il DeGre, ritrovarlo e ascoltarlo, ovvio.ho ritrovato, lampo, la mia bellisssssssima "leva calcistica del '68".quella di cui è raro trovar incipit più intensi e pittorici. quel sole del palazzi in costruzione, il sole che batte sul campo di pallone. e terra, e polvere che tira vento: che magari poi piove....nino che non deve aver paura di tirare il calcio di rigore, e il fatto che mica da quei particolari che si giudica un giocatore: un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo, dalla fantasia è la cosa più seria che contiene la mia tesi. all'inizio di tutto, giusto per dire: da qui in avanti sono solo piccole accademiche stronzate, di cui mi fotte abbastanza poco.ora riascoltavo con più attenzione, peraltro, anche i giocatori tristi che non hanno vinto mai, e hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro, e adesso ridono dentro al bar. come dire: consequenziale.