Relative

compagnie


giorni un po' uggiosi, occhei. d'altro canto è novembre, passerà [ho come l'impressione che questo continuo menarla con novembre mi renda inviso a coloro che lo amano, o ci sono nati... perdonatemi].questo fa il paio a una specie di piccola mancanza. l'assenza di quel piccolo e sottile piacere diffuso. e prolungato. roba di bassa intensità ma molto pervasiva.gli altri piccoli piaceri diffusi sono le sensazioni tipo quando assaggi una combinazione vino+formaggio azzeccata. o quando esci dal cinema dopo aver visto un bel film. o quando ti accommiati dopo una chiacchierata piacevole.qui, invece è qualcos'altro, che è prolungato, che comunque spesso c'è, e non è una questione di periodo sì o periodo meno sì. è un'assenza ma come dire... come se fossi sbadatamente dimentico di qualcosa.ieri sera, sistemando la il soqquadro sopra il letto accanto al letto usato per dormire mi è capitato tra le mani il volumetto del libercolo che sto leggendo. lì ho capito. non sono entusiasmato da quella lettura. l'ho iniziato, lo sto portando avanti con sufficienza. ma sensa pathos. senza emozione. ho scelto il titolo sbagliato, come se l'avessi fatto sbadatamente, con distrazione. capita.forse è il caso lo cestini [figurativamente] e mi cerchi qualcosa di più consono a farmi compagnia. l'interessantissima compagnia di qualcosa da leggere.