Creato da bamgbros il 01/02/2013
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La gravissima crisi del Monte dei Paschi (Milano: - ) , di cui ormai parliamo da parecchie settimane (e che comunque su Mercati24 era stata affrontata molto prima rispetto a quanto fatto dagli altri mezzi di comunicazione) è un segnale di una crisi più generale, quella del sistema bancario italiano. Un sistema che la propaganda ufficiale afferma essere sano nel complesso. Ma è così? Insomma, ci possiamo fidare delle banche italiane? Che cosa nascondono i loro bilanci? Per rispondere a queste domande bisognerebbe andare a vedere i bilanci ma soprattutto bisogna saper leggere tra le righe. Cerchiamo di capire quali possono essere le criticit , trascurando almeno per oggi la situazione di MPS che almeno secondo i magistrati inquirenti rappresenta il frutto delle azioni di un’associazione a delinquere.
I crediti in sofferenza Il primo problema delle banche italiane è rappresentato dalla crescita delle sofferenze. Negli anni del credito facile sono stati finanziati troppi soggetti senza un adeguato merito creditizio e adesso si iniziano a profilare all’orizzonte delle nubi tempestose. Si tratta di finanziamenti per il credito al consumo ma, soprattutto, di mutui immobiliari. La bolla immobiliare ha avuto conseguenze disastrose, ha tolto ad un paio di generazioni il diritto di possedere la casa in cui si vive e ha convinto tanti a indebitarsi per la vita per comprare casa a prezzi fuori da ogni logica di mercato (ma anche semplicemente, fuori da ogni logica e basta).
, E’ la stessa storia che abbiamo visto negli USA e che ha causato la crisi dei mutui subprime. Poi abbiamo visto che cosa è successo in Spagna, dove ormai è possibile comprare un appartameno di 150 metri quadri per 20.000 euro alle aste giudiziarie. E adetto tocca all’Italia. Le (Parigi: - ) banche hanno finanziato non solo il 100% del valore dell’immobile (a prezzi gonfiati dalla bolla) ma anche spese di agenzia, notaio e imposte di registro. Una terribile follia che adesso, a poco a poco, sta venendo a galla nei bilanci degli istituti nostrani.
Quanto può essere il peso delle sofferenze immobiliari sui bilanci delle banche? In Spagna è stato di 100 miliardi di euro, in Italia forse meno. Ma un numero esatto, probabilmente, lo sapremo solo quando lo stato italiano sar chiamato a correre al capezzale delle banche con risorse pubbliche. E succeder , purtroppo.
I bilanci delle banche italiane Leggere il bilancio di una banca media italiana è difficile. Ci sono tante poste che bisogna saper interpretare, talune davvero fantasiose. Bisognerebbe, ad esempio, che qualcuno spiegasse che cosa sono le immobilizzazioni immateriali e perché hanno dei valori spropositati. Siamo sicuri che i marchi delle banche valgono così tanto come è scritto nei bilanci? Questo giusto per fare un esempio, ma potremmo continuare molto a lungo. E che cosa succeder ai bilanci così costruiti se, sull’onda dello scandalo Monte Paschi e della relativa pressione dell’opionione pubblica, partissero delle ispezioni e dei controlli più severi? Probabilmente i bilanci di molte banche, se passati sotto una lenta accurata e attenta, rivelerebbero problemi grandi.
Il problema derivati Quando scoppiò la crisi dei mutui subprime si disse che il sistema finanziario italiano era immune da titoli tossici perché, essendo più arretrato, non si era lasciato coinvolgere in speculazioni finanziarie raffinate ardite e raffinate. E in effetti ci sono banche tedesche che hanno operato con derivati utilizzando un effetto leva davvero enorme. Tuttavia il sistema bancario italiano non è affatto immune dal problema derivati. Anzi, essendo meno evolu, e successo che alcuni manager hanno sottoscritto titoli derivati complessi senza capire bene cosa stessero facendo. E in qualche caso la magistratura sospetta che abbiano incassato tangenti per farlo. Quanti derivati appesantiscono i bilanci delle banche italiane? Nessuno lo sa con certezza, ma ci potrebbero essere sorprese… , Il legame con la politica Lo scandalo Monte dei Paschi è nato (anche) per il fortissimo legame che la banca senese aveva con la politica. Ma praticamente tutto il sistema bancario italiano ha legami profondi con la politica, è un dato di fatto. Quello che non viene detto è che, grazie al sistema delle fondazioni, la maggior parte delle banche italiane sono controllate dalla politica: Monte dei Paschi, Unicredit (Milano: - ) , Intesa. Tra l’altro il fatto che Profumo, appena defenestrato dopo una lotta disperata da parte delle fondazioni controllanti da Unicredit sia passato in Monte Paschi qualche campanello di allarme deve pure farlo accendere.
E’ un sistema che deve essere riformato, su questo non ci sono dubbi. Ma attenzione a non buttar via il bambino con l’acqua sporca: è vero che le fondazioni hanno gestito in maniera mediocre il sistema bancario italiano (o in maniera pessima nel caso di Siena) ma è anche vero che proprio grazie a loro possiamo ancora parlare di sistema bancario italiano.
Se non ci fossero state, le banche italiane avrebbero fatto tutte la fine che è toccata a BNL e il sistema economico del paese sarebbe ancora più disastrato di quanto sia ora.
Vincenzo Colonna
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Venezia, 31 gen. (Adnkronos) - Tantissimi gli spettacoli che La Fondazione Teatro La Fenice offre al suo pubblico nel periodo di Carnevale e San Valentino: tutti all'opera in maschera per un Gran Gala' del Carnevale il sabato grasso, tre romanticissime serate all'opera con inclusa una cena esclusiva nelle Sale Apollinee per San Valentino, cinque recite di un teatralissimo Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini al Teatro Malibran, e due serate con il Complesso statale di danza 'Gioventu' del Daghestan' e il Gruppo folcloristico di canti e danze 'Miras' al Teatro Malibran per chi fosse incuriosito dall'antica e colorata tradizione delle danze etniche russe.
Le proposte del Teatro La Fenice per il Carnevale 2013 sono state presentate oggi alle Sale Apollinee dal Sovrintendente Cristiano Chiarot, dal vicepresidente della Regione del Veneto Marino Zorzato, dall'assessore Roberto Panciera del Comune di Venezia e dal presidente di Venezia Marketing Eventi Piero Rosa Salva, presente il console onorario della Russia a Venezia Eligio Paties.
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(ASCA) - Milano, 31 gen - ''La firma del Protocollo Anci-Expo rappresenta una tappa importante. Sara' strumento della diffusione della sfida innovativa e dei contenuti di Expo Milano 2015 in tutti i Comuni italiani e i loro territori. E' arrivato infatti il momento di un'azione corale di tutte le istituzioni, locali e nazionali, per trovare i modi migliori di coinvolgere quanti - imprese, universita', centri di ricerca, cittadini - vorranno con Milano e la Lombardia cogliere le opportunita' economiche, culturali e di apertura al resto del mondo che l'evento globale offre a quanti sapranno mettersi in gioco''. Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano e Commissario straordinario del Governo per Expo 2015 ha commentato cosi' la firma del Protocollo Anci-Expo 2015 Spa avvenuta oggi a Roma. ''Expo potra' essere la risposta alla crisi che arriva dal basso, con un processo di mobilitazione condiviso. Ai Comuni e ai territori del resto di Italia Milano chiede un contributo di idee, progetti legati ai temi di Expo e collaborazione che possa tradursi in un'azione sinergica capace di presentare agli occhi del mondo un Sistema Paese forte di realta' locali in grado di agire in sintonia per realizzare al meglio l'unico grande evento dei prossimi anni che potra' aiutare ad uscire dalle secche dalla crisi piu' grave. Una ''alleanza operativa', quindi - ha aggiunto Pisapia - per far dar vita a un rapporto tra le citta' e i loro sistemi territoriali che andra' oltre i sei mesi di Expo, durante i quali tutti i Comuni italiani e i loro territori potranno essere meta aggiuntiva dei visitatori dell'Esposizione. Da Expo 2015 potra' nascere cosi' anche un sistema policentrico di intelligenze e di interscambio delle eccellenze, base di nuovi modelli di sviluppo, ispirati alle innovazioni scientifiche e tecnologiche, alla creativita' e alla ricerca''.
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